Nel corso della produzione del primo bilancio sociale di un ente pubblico si è valutato di arrivare ad un documento complessivo attraverso la realizzazione progressiva di diversi fascicoli. Tre le ragioni di tale scelta.
In primo luogo, poiché si trattava della prima esperienza di bilancio sociale, alla costruzione di fascicoli distinti erano chiamati a dare un contributo essenziale i responsabili dei settori e gli assessori di riferimento. In questo modo i fascicoli rendicontativi ricalcavano la struttura organizzativa dell’ente, con una articolazione che appariva più agevole da sviluppare: ad ogni settore corrispondeva un fascicolo, diversi e contemporanei gruppi al lavoro seguendo un comune piano di lavoro e una struttura argomentativa concordata.
In secondo luogo la realizzazione progressiva dei fascicoli avrebbe permesso la pubblicazione di alcuni fascicoli come inserti nel notiziario comunale mensile. L’idea era di realizzare una sorta di bilancio sociale in fieri. Dalla somma dei diversi fascicoli, sintetizzando e arricchendo in base ai ritorni dei lettori, sarebbe stato poi assemblato il bilancio sociale istituzionale. Così è avvenuto: il documento finale è risultato più ricco della somma delle parti perché insieme alle necessarie integrazioni si sono aggiunti alcuni fascicoli non pubblicati in veste di inserti.
In terzo luogo si intendeva produrre fascicoli che attingessero a materiali già prodotti nei servizi, a rendiconti redatti per scopi amministrativi. L’obiettivo era dunque valorizzare quanto i servizi ed i loro responsabili avevano già prodotto. L’obiettivo era produrre documenti di comunicazione che potessero essere utilizzati come base per sviluppare poi strumenti di programmazione operativa dei diversi settori dell’ente.
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