Le nonne sulla metro, quando sono con i loro nipoti, parlano ad alta voce.
E proclamano cosa faranno nel pomeriggio.
“Faremo i compiti, ma finiremo presto.”
“E poi i biscotti.”
“Ma nonna, se non abbiamo tutti gli ingredienti?”
“Se non ci sarà lo zucchero, ci sarà il miele.”
“Se non ci sarà il burro, ci sarà l’olio.”
“Se non ci sarà la farina, ci sarà il pane secco.”
“Faremo i biscotti insieme e li mangeremo a merenda e ne avanzeremo per i vostri genitori.”
Tutti hanno già l’acquolina in bocca.
E qualcuno annuisce (dimenticando che sta andando al lavoro).
Loreto.
(Silenziosamente?) si spalancano le porte.
La verde interseca la rossa.
Scattare! Si cambia.
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Le nonne, i nonni, una risorsa per figli e nipoti.
Li ricordiamo genitori severi. Ricordiamo (bene) le punizioni “spietate”.
Ce li ritroviamo permissivi con i nipoti, pronti ad intervenire in loro difesa, pazienti, dispensatori di cioccolata e di panini col salame…
Li guardiamo e nei loro occhi leggiamo, con tenerezza, l’amore immenso che provano per i nostri figli.