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Pensieri, esplorazioni, ipotesi. Un confine incerto tra personale e professionale.

Gabriela Kerschbaumer, ospite della settimana 47/2010

Alla ricerca del tempo perduto

Gabriela Kerschbaumer

Quando ero adolescente non vedevo l’ora di crescere, di fare le cose che potevano fare i grandi. Un giorno mia nonna mi raccontò la storia di una ragazzina che, come me, era irrequieta e non vedeva l’ora che i suoi sogni si avverassero.

La ragazzina un bel giorno andò a giocare nel bosco e si addormentò stanca vicino al ceppo di un grande albero. Quando si svegliò, un’anziana donna con lo sguardo dolce le si avvicinò e si offrì di esaudire un suo desiderio. La ragazzina subito le rispose che voleva realizzare al più presto tutti i suoi grandi sogni. La vecchietta estrasse dalla sua borsa un gomitolo di lana, glielo diede e le disse che avrebbe solo dovuto tirare il filo e immaginarsi un sogno alla volta, e si sarebbe trovata all’istante nel periodo di vita desiderato. Più avrebbe tirato, più in là poteva andare nel tempo.

Felicissima la ragazzina ringraziò e provò subito a tirare il filo. Voleva che la scuola fosse finita; l’estate era molto più divertente! In questo istante si ritrovò in spiaggia con i suoi amici a nuotare e scherzare. Allorchè si stufò di stare lì e voleva aver finito gli studi e fare il lavoro che aveva sempre sognato. Tirò nuovamente il filo e in quel preciso momento, senza fare alcuna fatica, si ritrovò ad essere la manager nella ditta di suo padre.  Stanca anche di questo volle essere libera di viaggiare per il mondo. Anche questo sogno si avverò subito. Aveva ereditato la ditta di suo padre ed aveva tanti soldi. Così poteva visitare tutti i luoghi che desiderava. Poi però si ritrovò stanca, debole ed anziana e tutta la sua vita era passata in pochi brevissimi giorni. Sul suo viso si mostravano le prime rughe e lei si guardò triste allo specchio. “Presto la mia vita sarà finita e tutto è passato così in fretta senza che me ne fossi accorta!” disse amareggiata.

In quel momento la ragazzina si risvegliò dal suo sogno e decise di vivere la sua vita fino in fondo e di godersi ogni istante, ogni attimo, realizzandosi veramente tutti i suoi sogni.

L’altro giorno ho raccontato questa storia anche a mia figlia.

Disegno di Gaia (2010)

I sogni veri esistono solo nella realtà che stiamo vivendo, non nel passato, ma dal passato; non nel futuro, ma prima del futuro. I sogni veri devono essere presenti, definiti e reali. Solitamente, finchè ci accorgiamo di quello che veramente vogliamo e come lo vogliamo mettere in pratica è troppo tardi. Abbiamo perso troppo tempo. Non conosciamo il segreto di come lo si realizza, non abbiamo strumenti, non abbiamo idée. Non riusciamo a cogliere questo attimo prezioso. Ma abbiamo un sogno. Troviamo mille scuse per non dover iniziare una ricerca difficile e coraggiosa, per agire. Ho troppo da fare…, non ho tempo…, non sono in vena… Incespichiamo nel buio più totale e spingiamo l’intenzione davanti a noi come un masso pesante.  Ma abbiamo un sogno. Infine lo lasciamo perdere, perchè troppo faticoso o irrealizzabile, perchè, perchè, perchè….

“Chissà perchè le verità elementari sono le più difficili da comprendere..”

Gabriela Kerschbaumer, 1962.
Segretario comunale dal 1983.
Attualmente Segretario generale della Comunità comprensoriale Oltradige Bassa Atesina (BZ).
Laurea in Giurisprudenza a Trento nel 2006.
Hobby: barca vela, fotografia, leggere e scrivere, musica.

One comment on “Gabriela Kerschbaumer, ospite della settimana 47/2010

  1. Barbara Colombo
    21 November 2010

    Racconterò questa sera stessa anche a mia figlia questa bellissima storia.
    Grazie degli stupendi pensieri.
    Barbara

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This entry was posted on 21 November 2010 by in Generale.

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