Vorrei raccontarvi una storia di profumi, di sapori e di tante emozioni, quella di un viaggio verso il sud, ascoltando il mare bellissimo di Tropea e Pizzo Calabro, visitando cooperative sociali nate dal Progetto Policoro e di un giorno trascorso con i ragazzi di Libera in un terreno confiscato alle mafie, dove i giovani hanno detto sì ad un progetto di legalità e creato la Cooperativa “Valle del Marro”.
Le sensazioni, le parole, le ansie sono tante. Pur essendo una donna del sud, appena arrivata in paese e precisamente nel quartiere dove c’è la sede dell’Associazione Libera, ho avvertito un senso di tristezza, avvertivo l’impressione di essere osservata, l’abbaiare di un cane disturbava il magistrato che raccontava a tutti della sua lotta alle mafie. Dopo un po’ il mio cuore si è davvero colmato di gioia: vedere tanti giovani impegnati sotto il sole di agosto a raccogliere melanzane e peperoncini, pensare che davvero si può “Cooperare per una Nuova Economia”, si può mettere al centro delle proprie giornate l’etica e la responsabilità d’impresa, per uno sviluppo economico sano e reale del nostro paese.
Oggi forse è davvero difficile parlare di legalità, di un lavoro onesto e dignitoso, di una vita vissuta perché si crede nella socialità, nell’educazione ad una cultura diversa. Ripensando a quel giorno d’estate, ricordo in particolare, tutti i bambini di questo piccolo centro calabrese che hanno realizzato gli “spaventa mafiosi”, degli spaventapasseri da utilizzare nei terreni confiscati e dipinto i muri con i colori della legalità, con una poesia sui sogni di libertà per la propria terra. Penso alle tante donne e uomini che ogni giorno, nel silenzio, lottano per la giustizia, per un’economia sostenibile, per la biodiversità, per l’acqua come bene pubblico indispensabile, per l’inserimento lavorativo di tanti ragazzi con disabilità, dei detenuti, dei tossicodipendenti, degli immigrati e di tutti gli esclusi dal mercato del lavoro.
Io ci credo davvero nella legalità e ho le prove che tantissimi giovani, oggi, scelgono una vita scomoda ma attenta al territorio, alle comunità di appartenenza, ai valori della cooperazione e del bene comune.
Vorrei condividere con voi la mia passione per la scoperta della vita che ha un sapore diverso, perché tutto ciò che si fa, tutte le esperienze arricchiscono le nostre giornate e diventano lievito per gli altri, sono convinta che davvero tante piccole gocce di amore diventano un oceano di giustizia e felicità.
Mirella Maturo
Amo lavorare per il sociale, amo i bambini, l’energia e il coraggio dei giovani. Sono appassionata di musica popolare e viaggi.
L’ultimo libro che ho letto è “Malamore” di Concita De Gregorio.
Grazie per aver condiviso questa bella esperienza.
E’ bello pensare che anche in quelle terre martoriate dalla criminalità esista la possibilità di vivere e di scegliere la legalità.
Ma credo non sia solo una questione di scelta di legalità ma anche di scelta di una cultura diversa da quella mafiosa.
E penso che uno degli strumenti fondamentali per combattere le mafie è la cultura, l’educazione alla legalità, la guerra all’ignoranza, sin dai primi mesi di vita.
Nonostante tutto, ancora oggi io credo sia possibile un’Italia senza criminalità. Bisogna parlarne, bisogna informare, bisogna divilugare la verità delle cose.
Non possiamo lasciare che questi criminali sopprimano il sogno di libertà che in tanti regna.
Standing ovation!!!!!