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Pensieri, esplorazioni, ipotesi. Un confine incerto tra personale e professionale.

Paolo Fontana, ospite della settimana 30/2011

Come cambiano le cooperative sociali B?

(Post 2, la vendetta)

Premetto che questo scritto nasce per due motivi:
1. quando Graziano chiede aiuto mi sento moralmente obbligato a rispondere (visto le numerose volte che lui ha risposto a me…);
2. lo studente in questione frequenta il Master che in Euricse organizziamo (sono dunque complice).

La traccia di tesi che propongo potrebbe essere la numero 7 di questa lista e, più o meno, potrebbe intitolarsi “problemi di crescita”.

Mi piacerebbe infatti indagare come la cooperativa ha saputo coniugare, nella sua storia, lo sviluppo dimensionale/produttivo/organizzativo con il mantenimento di una elevata qualità degli inserimenti lavorativi individualizzati. La riflessione parte da due dati di fatto: 1. l’acronimo stesso della cooperativa (ALPI – avviamento al lavoro su progetti individualizzati) e 2. dal territorio in cui opera (il Trentino).

Obiettivo della tesi potrebbe essere indagare come la cooperativa ha saputo trasformare la “piccola dimensione”, che in origine le ha permesso di porre così tanta cura nell’individualizzare i progetti di inserimento, in un progetto imprenditoriale di successo la cui crescita dimensionale (considerevole se raffrontata alle altre B del Trentino) non ha fatto venire meno i principi e i valori fondanti il suo operato. In altre parole:
– La crescita imprenditoriale della cooperativa è stata necessaria, utile o di intralcio agli scopi sociali?
– Quali strategie, quali strumenti e quali scelte hanno permesso alla cooperativa di mantenere il focus centrato non solo “sulla persona sui generis” ma “sulla persona intesa come singolo individuo”?
– Quali le tensioni che si sviluppano nell’anima produttiva e nell’anima sociale della cooperativa?
– Come vengono risolti?
– Grazie all’utilizzo di quali strumenti gestionali o strategici?

E se poi volessimo proprio aspirare alla lode:
– Quali caratteristiche possono rendere ALPI un modello?
– Tale modello è esportabile o ci sono variabili locali (trentine) che la rendono peculiare?
– Quali le sfide di ALPI nell’immediato futuro?
– Come si sta attrezzando la cooperativa per leggere e vincere tali sfide?

Un caro saluto!
Paolo

.

Paolo Fontana
33 anni, laureato in sociologia. Referente per Euricse e Università di Trento del Master GIS – Gestione Imprese Sociali.
Ho recentemente pubblicato un album fotografico dal titolo “Pane, bosco e
prosciutto”. L’opera purtroppo non è disponibile in libreria, ma se venite a trovarmi in Trentino ve la mostro volentieri…

2 comments on “Paolo Fontana, ospite della settimana 30/2011

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