Le cose ci cambiano sotto il naso (cambiano e ci cambiano). Se la domanda è come cambia la formazione al tempo delle crisi, allora posso provare a dire quali evoluzioni mi sembra di osservare dal mio (coinvolto) punto di vista.
Le organizzazioni fanno meno formazione: ci sono meno risorse (economiche ed emotive: meno soldi e meno voglia).
La formazione è percepita in modo ambivalente: è utile ed è anche una perdita di tempo (spesso non si è in grado di dire perché funzioni o fallisca).
La formazione è invocata come un’opportunità, per le persone e per le organizzazioni (ma i discorsi scivolano sul buon senso general-generico).
[lo schematismo è intenzionale]
Naturalmente c’è dell’altro, ma non tutto può essere discusso in un solo post. E tra le tante cose mi piacerebbe raccontare dell’allestimento di uno spazio virtuale di formazione in attesa dell’incontro con i partecipanti, e ragionare del significato che ha la ‘preparazioni d’attesa’, l’entrare in risonanza emotiva con la formazione a venire…
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