Montebelluna, venerdì 30 marzo 2012, 20:45.
Seduto tra il pubblico mi chiedo se la serata va in streaming.
Qualsiasi cosa accada, ci starebbe un post al volo, ma sono troppo stanco…
Attesa, voci, saluti e sorrisi.
Brusii.
Inizia l’evento.
Imbarazzo.
Faccio qualche foto, ma non sono speciali.
Prendo il portatile: qui un post ci sta proprio… ma non c’è campo.
E’ tempo di cambiare gestore, così non si può andare avanti.
Rinuncio.
Prendo appunti e… come vedete il post esce dopo cinque giorni;-/
Ci penseranno – spero – le promotrici del Tavolo Rosa.
Quello che voglio considerare è il modo di dare conto di anni di lavoro che ha coinvolto persone, gruppi, organizzazioni, il modo di rendere presente e apprezzabile la collaborazione fra amministrazioni comunali di un territorio, il modo di alimentare e rilanciare il confronto su un tema attuale: le relazioni di genere (un tema che corre il rischio di smarrire l’appealing, appannarsi, perdere posizioni, mentre non diminuisce per rilevanza e complessità).
Le rendicontazioni possono assumere tante forme.
Istituzionalizzarsi e formalizzarsi in modi differenti, perdere mordente, la capacità di incalzare e coinvolgere, ridursi a retoriche, a steoreotipi.
I processi di rendicontazione sono essenziali per alimentare la fiducia, per focalizzare l’attenzione, per valutare il da farsi, per raccordare energie.
E si può rendicontare i molti modi.
Michele Poli ha segnalato che la violenza non è mancanza di controllo ma è (anche) il tentativo di prendere controllo, che la violenza ha cause psicologiche (traumi e violenze subite) e cause sociali (modelli machisti), che la violenza famigliare è un problema da rilevare e da fermare, che fermare non è riparare, che servono reti territoriali che favoriscano la collaborazione fra diverse figure professionali compenti, che servono spazi per accogliere le donne maltrattate, che fermare la violenza è creare sicurezza sociale.
Grazie!!
Grazie!!!
Ciao Zia monzambicana,
prepara un post per essere ‘ospite di pasquetta’.
Aggiungi una foto nuova.
Un post laico abbastanza da essere letto dai credenti, appassionato abbastanza da dire qualcosa ai laici;-)
Un saluto
Graziano
Davvero interessante e coinvolgente.
Un tema che interessa davvero e che
qui in Mozambico continua ad essere
denunciato come un problema molto
serio e difficile da risolvere.
La televisione locale continua a lanciare
messaggi per chiedere meno silenzio
e più denunce…
Mi piace di più la strada del confronto
e della creatività che coinvolge tutti
gli interessati a riflettere, pensare ma
qui siamo ancora lontani da questo.
Intanto mi rallegro per quello che
Graziano ci propone.
Grazie e Buona Pasqua a tutti.
Martina