Due anni fa, sempre su questo blog, avevo scritto un post riguardo alla tradizione di mangiare carne d’agnello a Pasqua.
Non mi dilungherò argomentando nuovamente come mai, a mio avviso, il vero significato di questa festività collida con tale pratica (per capire al volo cosa intendo, rimando a un interessante reportage di Animal Amnesty).
Oggi condivido semplicemente la mia variante (senza prodotti di origine animale) della tradizionale ricetta della torta Pasqualina.
Sciogliete un po’ di sale nell’acqua e, con l’olio, unitela a poco a poco alla farina continuando ad impastare. Quando l’impasto sarà omogeneo, appallottolatelo, ricopritelo con della pellicola e riponetelo in frigorifero per circa un’ora.
Nel frattempo fate soffriggere la cipolla e unitevi le biete (o spinaci o erbette) già lessate in acqua salata e scolate. Una volta pronte, frullatele insieme al tofu e aggiungete sale e noce moscata a piacere.
Trascorsa l’ora in frigorifero, prendete l’impasto e dividetelo in due. Tirate la prima parte in modo da ottenere una sfoglia molto sottile e ponetela in una teglia oleata, aggiungete il ripieno ed infine ricoprite con l’impasto rimanente, anch’esso steso a sfoglia sottile.
Fate cuocere la torta salata in forno a 180°C per circa 30-40 minuti.
Martina Bignami
Ho 27 anni, vivo a Lodi e sono laureata in Psicologia dei processi sociali, decisionali e dei comportamenti economici. Sono disoccupata, ma non rimango con le mani in mano. Attualmente, ad esempio, sto producendo cosmetici con ingredienti naturali e bijoux con materiale riciclato. In tempo di crisi, penso che coltivare le proprie passioni sia fondamentale per stare bene… e chissà che non diventi il mio futuro lavoro.
Ci siamo proprio dimenticati la parola “sacrificio”.. ora non è altro che un insieme di lettere..
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/03/30/news/migranti_morti-55623573/?ref=HREC2-2
questo per ricordarci che non sono solo gli agnellini ad essere sacrificati alla nostra Pasqua ….
Vero Stefano.
In origine il sacrificio era una rinuncia e una restituzione (un dono alla divinità).
Adesso ‘sacrificio’ ha tutto un altro senso: sfruttamento, distruzione, spreco.
Mah.
Non è sempre facile trovare i segni di speranza.
Buona Pasqua.
Graziano;-/
Cara Martina (…Amèlie ;-)), ce ne fossero di giovani come te che prendono le difese di quei poveri piccini (agnelli). Io personalmente evito di mangiare qualsiasi cucciolo (vitello, agnello,capretto ecc.ecc.), e di carne ne mangio e cucino pochissima e solo quella proveniente da luoghi vicini e rispettosi degli animali. Grazie per la tua ricetta. Ti faccio tantissimi auguri di Pasqua e che tu possa realizzare quanto desideri nella tua vita.
Maria Teresa