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Pensieri, esplorazioni, ipotesi. Un confine incerto tra personale e professionale.

Martina Bignami, ospite di Pasqua 2013

Martina Bignami

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Due anni fa, sempre su questo blog, avevo scritto un post riguardo alla tradizione di mangiare carne d’agnello a Pasqua.

Non mi dilungherò argomentando nuovamente come mai, a mio avviso, il vero significato di questa festività collida con tale pratica (per capire al volo cosa intendo, rimando a un interessante reportage di Animal Amnesty).
Oggi condivido semplicemente la mia variante (senza prodotti di origine animale) della tradizionale ricetta della torta Pasqualina.

Ingredienti

  • 100 g olio EVO
  • 100 g acqua
  • 400 g farina 0
  • 600 g biete
  • 200 g tofu
  • ½ cipolla
  • sale
  • noce moscata

Preparazione

Sciogliete un po’ di sale nell’acqua e, con l’olio, unitela a poco a poco alla farina continuando ad impastare. Quando l’impasto sarà omogeneo, appallottolatelo, ricopritelo con della pellicola e riponetelo in frigorifero per circa un’ora.

Nel frattempo fate soffriggere la cipolla e unitevi le biete (o spinaci o erbette) già lessate in acqua salata e scolate. Una volta pronte, frullatele insieme al tofu e aggiungete sale e noce moscata a piacere.

Trascorsa l’ora in frigorifero, prendete l’impasto e dividetelo in due. Tirate la prima parte in modo da ottenere una sfoglia molto sottile e ponetela in una teglia oleata, aggiungete il ripieno ed infine ricoprite con l’impasto rimanente, anch’esso steso a sfoglia sottile.

Fate cuocere la torta salata in forno a 180°C per circa 30-40 minuti.

Buona Pasqua!
.

.

Martina Bignami
Ho 27 anni, vivo a Lodi e sono laureata in Psicologia dei processi sociali, decisionali e dei comportamenti economici. Sono disoccupata, ma non rimango con le mani in mano. Attualmente, ad esempio, sto producendo cosmetici con ingredienti naturali e bijoux con materiale riciclato. In tempo di crisi, penso che coltivare le proprie passioni sia fondamentale per stare bene… e chissà che non diventi il mio futuro lavoro.

4 comments on “Martina Bignami, ospite di Pasqua 2013

  1. Alessandro
    30 March 2013

    Ci siamo proprio dimenticati la parola “sacrificio”.. ora non è altro che un insieme di lettere..

  2. stefano delbene
    30 March 2013

    http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/03/30/news/migranti_morti-55623573/?ref=HREC2-2
    questo per ricordarci che non sono solo gli agnellini ad essere sacrificati alla nostra Pasqua ….

    • Mainograz
      30 March 2013

      Vero Stefano.
      In origine il sacrificio era una rinuncia e una restituzione (un dono alla divinità).
      Adesso ‘sacrificio’ ha tutto un altro senso: sfruttamento, distruzione, spreco.
      Mah.

      Non è sempre facile trovare i segni di speranza.
      Buona Pasqua.
      Graziano;-/

  3. Maria Teresa Paladino
    30 March 2013

    Cara Martina (…Amèlie ;-)), ce ne fossero di giovani come te che prendono le difese di quei poveri piccini (agnelli). Io personalmente evito di mangiare qualsiasi cucciolo (vitello, agnello,capretto ecc.ecc.), e di carne ne mangio e cucino pochissima e solo quella proveniente da luoghi vicini e rispettosi degli animali. Grazie per la tua ricetta. Ti faccio tantissimi auguri di Pasqua e che tu possa realizzare quanto desideri nella tua vita.
    Maria Teresa

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