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Pensieri, esplorazioni, ipotesi. Un confine incerto tra personale e professionale.

I post-it sono una cosa seria

2013-08-31 07.46.54

I post-it non sono solo un caso idealtipico di innovazione che ha cambiato il nostro modo di lavorare, ma come tutti gli strumenti (di successo) incorporano senso che si manifesta nell’utilità.

Perché i post-it sono una cosa seria?

Dal mio punto di vista ciò che i post-it assicurano è ad un tempo la stabilità e cambiamento, visibilità e caducità, configurazione attuale e possibilità dell’altrimenti. I post-it sono ossimorici come la realtà e la vita. Se scrivo sui post-it lasciano una traccia debole, ma leggibile.

Dei post-it apprezzo:

  • la capacità di rappresentare non solo per contenuto ma per disposizione, in particolare se con più post-it costruisco stormi di pensieri, strutture e collegamenti resi evidenti, che possono venire riconfigurati, in nuovi disegni e in nuove rappresentazioni;
  • la possibilità di essere posizionati, rimossi e ricollocati in un attimo per formare nuove configurazioni spaziali (la scrittura dei post-it si colloca nello spazio, fuori dai tradizionali supporti).

Qual è il dispositivo che consente di unire stabilità e cambiamento? Quella particolare colla che consente di attaccare, di togliere e di riappiccicare (e in effetti la formula della colla è l’innovazione tecnica che ha reso i post-it quello che sono). Una colla delicata, che aderisce ma non rovina, tiene ma non si solidifica. Elastica e ferma, riutilizzabile e minimale. Colla che attraente che rimane disponibile al distacco.
Elogio alla garbata colla dei post-it, che afferra senza imprigionare, che stabilizza senza cristallizzare!

Un valido succedaneo

Il nastro adesivo da tappezziere usato insieme a fogli riciclati è una soluzione alternativa più che efficace.
I post-it colorati, in genere sono piccoli, quadrati o rettangolari (anche se ce ne sono di grandi) vivacizzano.
Ma nulla appaga più di un pezzetto di nastro adesivo e di un foglio scritto in stampatello con i pennarelli.

Perché ho scritto questo post

Usare i post-it in formazione, in consulenza o nelle riunioni di lavoro è una buona soluzione. A volte quando propongo la tecnica OPERA (che può essere condotta usando post-it o fogli che si appendono con il nastro adesivo da tappezziere, le persone dapprima si stupiscono (alcune si infastidiscono) e solo dopo ne colgono le opportunità.

Con i post-it si possono comporre testi e si possono disegnare pensieri collettivi, per agglomerati, sistemi orbitali, o razionali ordinamenti tabellari in righe e colonne. Se abbiamo una questione e riusciamo a convenire di trasformarla in una domanda, ciascuno individualmente può provare a scrivere le proprie risposte. Le risposte individuali, raccolte e posizionate su un tavolo o appese a una parete, restituiscono la varietà di idee, di ipotesi, suggerimenti, suggestioni, soluzioni considerabili emergenti dal gruppo.

Per me non c’è nulla di più serio che lavorare con i post-it: quando si pensa in gruppo, quando si progetta a più mani, quando si cerca il contributo di ciascuno e di tutti, nelle scritture collaborative, quando dal confronto libero ci si muove verso focalizzazioni intermedie, per poi passare all’ordine della scrittura lineare.

I post-it sono un’icona della contemporaneità: supporti per scritture verticali, veicoli colorati di messaggi stringati, latori mobili di appunti scritti di getto, ambasciatori di pensieri individuali, effimeri supporti per scritture destinate al cestino, eppure a volte importanti. Allegorie di tante scritture, essenziali e destinate all’oblio. Scritture intermedie tra i pensieri interiori e una formulazione sociale. Oggetti transizionali tra il tumulto e l’ordine instabile. Stadi intermedi verso la costruzione di idee strutturate.

2013-09-19 10.01.05

2 comments on “I post-it sono una cosa seria

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