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Pensieri, esplorazioni, ipotesi. Un confine incerto tra personale e professionale.

Rapide considerazioni sul bilancio partecipato

2014-06-27 10.59.00

#bilanciopartecipato

A proposito del sostantivo ‘bilancio’

In un bilancio partecipato, bilancio è il sostantivo che indica l’oggetto di cui si parla o al quale si lavora. Sì, ma come si intende il termine bilancio in apparenza autoevidente? Il bilancio è una valutazione e una rendicontazione, consuntiva o preventiva, che cioè si predispone in genere come sintesi dei movimenti e dei risultati economici di un periodo (consuntivo), o anche come previsione (prevalutazione) e allocazione di risorse in vista delle attività di gestione (preventivo).

A proposito dell’aggettivo ‘partecipato’

Partecipato è l’aggettivo che qualifica il sostantivo bilancio. Il punto è che le accezioni di partecipato sono molteplici. Le polarità mi sembrano però sostanzialmente due: partecipato nel senso di coprodotto, partecipato nel senso di comunicato. Nel primo caso la gamma delle forme di coinvolgimento è ampia, ma l’elemento comune è l’intervento dei soggetti chiamati in causa è decisivo (si partecipa alla costruzione e alla definizione dell’uso – di una parte – di risorse ). Nel secondo caso si cura l’informazione e si raccolgono feedback (si partecipano elementi di conoscenza e se ne acquisiscono di nuovi).

Quattro forme di bilancio partecipato

Mettendo insieme i ragionamenti ne escono quattro forme di bilancio partecipato (due in fase rendicontativa e due in fase previsionale).

Fase rendicontativa

  • Bilancio consuntivo coprodotto (uno). Si potrebbe obiettare che non ha senso chiedere la partecipazione in sede di presentazione di un consuntivo (i giochi sono fatti!). Secondo me non è così. C’è margine per decidere la struttura del rendiconto, quali informazioni evidenziare e quali omettere, e come dislocarle.
  • Bilancio consuntivo comunicato (due). Il bilancio consuntivo comunicato è – dal mio punto di vista – la forma base di bilancio partecipato. Si entra in contatto con i destinatari della comunicazione, si saggiano attese e reazioni, si sperimentano modalità di invito, presentazione, raccolta di ritorni. Insomma è un buon punto di partenza, che richiede un impegno e un tempo di preparazione tutto sommato sostenibili.

Fase previsionale

  • Bilancio previsionale comunicato (tre). Se si sono praticati i bilancio partecipati di tipo due e di tipo uno, promuovere il bilancio di tipo tre è decisamente agevole: si tratta di presentare gli orientamenti che chi amministra va formando e di illustrarli, saggiarne l’impatto per confermarli o ridefinirli. Questo tipo di bilancio partecipato non punta (come il successivo) a codecidere con i partecipanti, ma piuttosto a raccogliere indicazioni, lasciando nelle mani di chi ha la responsabilità istituzionale il compito di scegliere l’allocazione delle risorse.
  • Bilancio previsionale comprodotto (quattro). A volte quando si parla di bilancio partecipato si ha in mente questo tipo di bilancio, o anche forme difficilmente realizzabili che immaginano di codecidere – al di fuori dei tracciati istituzionali – l’impiego delle risorse pubbliche. La caratteristica di questa tipologia di bilancio partecipato è quella di individuare porzioni di risorse non vincolate e non assegnate, attivare forme di consultazione e/o codeliberazione, per decidere con gruppi di cittadini (o anche con gruppi di altri stakeholders) la finalizzazione e il relativo ammontare delle risorse economiche destinate agli specifici obiettivi di bilancio. Inutile dire che si tratta di una forma di partecipazione delicata (ma anche sfidante).

Ecco in sintesi quattro forme di bilancio partecipato, praticabili e impegnative in modo diverso (questo lo si evince agevolmente).

Tre considerazioni

Recentemente

Recentemente ho partecipato alla realizzazione di un bilancio partecipato di una amministrazione comunale. Si è sperimentato il bilancio partecipato del secondo tipo: un bilancio consuntivo comunicato. Ci sono i margini per incrementare l’intensità della partecipazione, sia raggiungendo diversi gruppi di interlocutori che non sono stati coinvolti, sia recependo le richieste di informazioni diverse non ancora rese disponibili (bilancio del primo tipo), sia spostandosi verso la costruzione del bilancio di bilanci previsionali partecipati (terzo e quarto tipo).

Non solo pubblici

I bilanci partecipati non sono necessariamente riferibili ad enti pubblici. Anche altre organizzazioni (in particolare quelle a compagine democratica come le associazioni, le cooperative) possono decidere di adottare forme di partecipazione nell’esame e nella predisposizione dei bilanci. E spesso avviene con forme di coinvolgimento parziale e non evidenziate.

Non solo dell’intera organizzazione

Vale la pena ricordare che è possibile (e praticato) presentare e costruzioni bilanci partecipati parziali. Ad esempio è possibile costruire il piano scuola comunale con la partecipazione delle scuole pubbliche e private presenti nel territorio, sia per ciò che riguarda obiettivi e contenuti del piano stesso, sia per ciò che riguarda la assegnazione delle risorse. E spesso ciò che si sperimenta sono le quattro forme di bilancio partecipato, ciascuna in momenti e con interlocutori diversi (ma questa è una storia che merita un prossimo post ad hoc).

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One comment on “Rapide considerazioni sul bilancio partecipato

  1. Mainograz
    27 June 2014

    L’ha ribloggato su PARESBLOGe ha commentato:

    A proposito di bilanci partecipati (non solo di enti pubblici ma anche di organizzazioni a controllo democratico…)

Dai, lascia un commento ;-)

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