In un bilancio partecipato, bilancio è il sostantivo che indica l’oggetto di cui si parla o al quale si lavora. Sì, ma come si intende il termine bilancio in apparenza autoevidente? Il bilancio è una valutazione e una rendicontazione, consuntiva o preventiva, che cioè si predispone in genere come sintesi dei movimenti e dei risultati economici di un periodo (consuntivo), o anche come previsione (prevalutazione) e allocazione di risorse in vista delle attività di gestione (preventivo).
Partecipato è l’aggettivo che qualifica il sostantivo bilancio. Il punto è che le accezioni di partecipato sono molteplici. Le polarità mi sembrano però sostanzialmente due: partecipato nel senso di coprodotto, partecipato nel senso di comunicato. Nel primo caso la gamma delle forme di coinvolgimento è ampia, ma l’elemento comune è l’intervento dei soggetti chiamati in causa è decisivo (si partecipa alla costruzione e alla definizione dell’uso – di una parte – di risorse ). Nel secondo caso si cura l’informazione e si raccolgono feedback (si partecipano elementi di conoscenza e se ne acquisiscono di nuovi).
Mettendo insieme i ragionamenti ne escono quattro forme di bilancio partecipato (due in fase rendicontativa e due in fase previsionale).
Fase rendicontativa
Fase previsionale
Ecco in sintesi quattro forme di bilancio partecipato, praticabili e impegnative in modo diverso (questo lo si evince agevolmente).
Recentemente ho partecipato alla realizzazione di un bilancio partecipato di una amministrazione comunale. Si è sperimentato il bilancio partecipato del secondo tipo: un bilancio consuntivo comunicato. Ci sono i margini per incrementare l’intensità della partecipazione, sia raggiungendo diversi gruppi di interlocutori che non sono stati coinvolti, sia recependo le richieste di informazioni diverse non ancora rese disponibili (bilancio del primo tipo), sia spostandosi verso la costruzione del bilancio di bilanci previsionali partecipati (terzo e quarto tipo).
I bilanci partecipati non sono necessariamente riferibili ad enti pubblici. Anche altre organizzazioni (in particolare quelle a compagine democratica come le associazioni, le cooperative) possono decidere di adottare forme di partecipazione nell’esame e nella predisposizione dei bilanci. E spesso avviene con forme di coinvolgimento parziale e non evidenziate.
Vale la pena ricordare che è possibile (e praticato) presentare e costruzioni bilanci partecipati parziali. Ad esempio è possibile costruire il piano scuola comunale con la partecipazione delle scuole pubbliche e private presenti nel territorio, sia per ciò che riguarda obiettivi e contenuti del piano stesso, sia per ciò che riguarda la assegnazione delle risorse. E spesso ciò che si sperimenta sono le quattro forme di bilancio partecipato, ciascuna in momenti e con interlocutori diversi (ma questa è una storia che merita un prossimo post ad hoc).
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L’ha ribloggato su PARESBLOGe ha commentato:
A proposito di bilanci partecipati (non solo di enti pubblici ma anche di organizzazioni a controllo democratico…)