Grazie a chi riassume con cura!
L’abstract appartiene alla famiglia delle sintesi: è una scrittura breve che risponde a domande essenziali. Per produrre un abstract efficace è necessario avere in mente lo scopo, che a sua volta determina struttura e modo di costruirlo. In italiano di norma il termine abstract indica la sintesi collocata a premessa di un articolo scientifico. Il significato originario è di sommario, riassunto, sintesi, estratto in senso ampio, non esclusivamente riferibile all’ambito della ricerca.
Per parte mia ci vedo quattro punti di contatto.
Veniamo dunque allo scopo del post: offrire qualche spunto per facilitare la costruzione di abstract.
L’abstract è una scrittura pratica che anticipa e orienta, una scrittura di servizio che punta ad offrire una visione generale dei contenuti, informando e aiutando chi fa ricerca, vuole approfondire o deve affrontare un determinato tema. Se un abstract è ben scritto produce un effetto apparentemente contraddittorio: cattura l’attenzione e spinge alla lettura, ma aiuta anche a decidere che i contenuti non sono pertinenti, consentendo di passare oltre anche il compito di catturare l’attenzione e se è ben scritto è facile decidere se leggere un articolo o metterlo da parte. Un abstract ben scritto fa ricordare un articolo (aggancia) e fa risparmiare tempo (è un servizio essenziale).
Disporre di una traccia aiuta sia in fase di costruzione sia nella lettura. Sia che si voglia rimanere su un piano descrittivo fornendo i contenuti essenziali, sia che si voglia informare ordinando per punti l’estratto del testo al quale ci si riferisce, uno schema facilita il lavoro. Per quanto riguarda gli abstract descrittivi la domanda-guida è semplice e complessa allo stesso tempo: “Di cosa parla il testo? Quali sono i contenuti più rilevanti presentati?”. Se invece abbiamo l’esigenza di produrre un abstract informativo, di seguito presento un esempio e propongo una struttura base.
Se consideriamo la struttura che viene adottata sull’ International Journal of Quality & Reliability Management, troviamo le seguenti indicazioni:
L’impianto proposto è essenziale, le domande a cui rispondere chiare: qual è lo scopo (obiettivi o intenti) del lavoro che viene presentato, quale il disegno della ricerca, la metolodogia e l’approccio adottati per realizzarlo, quali i risultati emersi dal lavoro di ricerca e quali implicazioni pratiche derivano da quei risultati. Viene poi chiesta una sorta di valutazione sull’originalità dell’articolo e dei suoi contenuti: si tratta di metaconsiderazioni, di uno spazio riservato al giudizio sul valore del lavoro prodotto. Da ultimo sono richieste alcune parole chiave, alcuni tags per collocare in uno spazio semantico semplificato i contenuti e per segnalare possibili connessioni con altri argomenti o questioni.
Naturalmente non c’è la struttura giusta, unica e incontrovertibile. Variazioni e messe a punto sono sempre possibili.
Per essere efficace l’abstract dovrebbe richiamare la struttura del documento al quale si riferisce e per ogni punto trattato condensare in una frase il contenuto essenziale che si intende trasmettere. Naturalmente si possono distinguere abstract diversi, in linea di massima riferibili ad attività di ricerca: descrittivi, informativi, operativi, e anche critici (meno utilizzati in campo accademico, efficaci nei Social).
Dunque se ho chiarito a cosa miro producendo l’abstract e dispongo di indicazioni operative, allora dovrebbe essere più agevole lavorarci.
Di norma l’abstract è un testo scritto dopo aver scritto un testo, anche se capita di scrivere abstract per presentare una proposta, per candidarsi a scrivere un testo, per anticipare una produzione.
Per scrivere un abstract si può lavorare sulle frasi chiave del testo in precedenza evidenziate (rifomulandole o alleggerendole), oppure dopo aver letto una parte di testo ci si può chiedere qual è l’aspetto essenziale trattato, si possono anche cercare le parole chiave provando ad articolare chiarirle.
Un abstract non è solo utile come premessa ad un articolo, ad una tesi, ad un report di ricerca. È utile anche per introdurre un contributo ad un convegno, una relazione di lavoro, un documento operativo posto in discussione. Capita (sovente) che le sintesi poste a premessa di documenti importanti siano la sola parte letta con attenzione, la parte che aiuta ad affrontare questioni e aiuterà a ricordare gli elementi rilevanti. E visto che è così, conviene lavorarci il giusto.
molto interessante, grazie. lo userò coi miei studenti!
Grazie a te!
Mainograz:-)
Ciao Graz, nella tua esperienza è funzionale un abstract in forma di elenco puntato all’inizio di un post lungo? cioè … un indice!
Ciao Eleonora,
se il post è lungo e se i titoli sono accattivanti, trovo l’elenco/indice utile.
E ci sono e-paper che hanno adottato questa forma di abstract.
Un caro saluto.
Graziano :-)
Grazie! Un caro saluto anche a te!
Pingback: Abbiamo bisogno di abstract (#WIS14 – #prendifiatolab) | Mainograz