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Pensieri, esplorazioni, ipotesi. Un confine incerto tra personale e professionale.

Come scrivere un abstract (#prendifiatolab)

Abstract image

Grazie a chi riassume con cura!

L’abstract appartiene alla famiglia delle sintesi: è una scrittura breve che risponde a domande essenziali. Per produrre un abstract efficace è necessario avere in mente lo scopo, che a sua volta determina struttura e modo di costruirlo. In italiano di norma il termine abstract indica la sintesi collocata a premessa di un articolo scientifico. Il significato originario è di sommario, riassunto, sintesi, estratto in senso ampio, non esclusivamente riferibile all’ambito della ricerca.

Cosa c’entra un abstract con la scrittura 2.0?

Per parte mia ci vedo quattro punti di contatto.

  1. Intanto l’abstract è quella parte di testo che viene utilizzata in internet (integralmente o ulteriormente sintetizzata) per presentare un articolo, un documento, un rapporto di ricerca. L’abstract deve essere scritto bene per attirare l’attenzione e orientare chi è alla ricerca di informazioni.
  2. Poi l’abstract è un forma di content curation di cui c’è davvero bisogno. Se si scrivono buone sintesi si fa un servizio di primordine a chi legge (e alla pagina, sito, blog che pubblica). A volte ci sono articoli o contenuti semplicemente troppo lunghi per rispondere alle esigenze di una prima – rapida – fruizione. Chi riassume bene rende disponibili gli elementi rilevanti facilitando successive riprese (se leggo una buona sintesi è molto probabile che salvi l’abstract tra i materiali da leggere con calma).
  3. Sono poi preziosissime le ‘catene di abstract’ che formano post un po’ più lunghi, la somma di più sintesi che fanno il punto su questioni complesse che si sviluppano, che si perdono, per ricomparire repentinamente. Sul piano giornalistico questa è una scelta fatta da Il Post (un esempio qui) e da Linkiesta (un esempio qui). Ma una somma di abstract è accolta con favore anche da chi fa ricerca o da chi vuole capire di più su una specifica questione (ciò che conta non è solo la cura del singolo abstract, ma la cura del testo che scaturisce: qualcosa in più della somma delle parti).
  4. Da ultimo alcuni post in Facebook o micropost in Twitter sono super abstract dove la perizia è tutto!

Veniamo dunque allo scopo del post: offrire qualche spunto per facilitare la costruzione di abstract.

Abstract, scopo

L’abstract è una scrittura pratica che anticipa e orienta, una scrittura di servizio che punta ad offrire una visione generale dei contenuti, informando e aiutando chi fa ricerca, vuole approfondire o deve affrontare un determinato tema. Se un abstract è ben scritto produce un effetto apparentemente contraddittorio: cattura l’attenzione e spinge alla lettura, ma aiuta anche a decidere che i contenuti non sono pertinenti, consentendo di passare oltre anche il compito di catturare l’attenzione e se è ben scritto è facile decidere se leggere un articolo o metterlo da parte. Un abstract ben scritto fa ricordare un articolo (aggancia) e fa risparmiare tempo (è un servizio essenziale).

Abstract, struttura

Disporre di una traccia aiuta sia in fase di costruzione sia nella lettura. Sia che si voglia rimanere su un piano descrittivo fornendo i contenuti essenziali, sia che si voglia informare ordinando per punti l’estratto del testo al quale ci si riferisce, uno schema facilita il lavoro. Per quanto riguarda gli abstract descrittivi la domanda-guida è semplice e complessa allo stesso tempo: “Di cosa parla il testo? Quali sono i contenuti più rilevanti presentati?”. Se invece abbiamo l’esigenza di produrre un abstract informativo, di seguito presento un esempio e propongo una struttura base.

Un esempio

Se consideriamo la struttura che viene adottata sull’ International Journal of Quality & Reliability Management, troviamo le seguenti indicazioni:

  • Purpose
  • Design/methodology/approach
  • Findings
  • Practical implications
  • Originality/value
  • Keywords

L’impianto proposto è essenziale, le domande a cui rispondere chiare: qual è lo scopo (obiettivi o intenti) del lavoro che viene presentato, quale il disegno della ricerca, la metolodogia e l’approccio adottati per realizzarlo, quali i risultati emersi dal lavoro di ricerca e quali implicazioni pratiche derivano da quei risultati. Viene poi chiesta una sorta di valutazione sull’originalità dell’articolo e dei suoi contenuti: si tratta di metaconsiderazioni, di uno spazio riservato al giudizio sul valore del lavoro prodotto. Da ultimo sono richieste alcune parole chiave, alcuni tags per collocare in uno spazio semantico semplificato i contenuti e per segnalare possibili connessioni con altri argomenti o questioni.

Una proposta

Naturalmente non c’è la struttura giusta, unica e incontrovertibile. Variazioni e messe a punto sono sempre possibili.

  • Premesse/contesto
  • Obiettivi del testo/documento/articolo
  • Questioni e/o domande che hanno motivato il testo/documento/articolo
  • Approccio metodologico e disegno di indagine o ricerca
  • Attività di ricerca (o altre attività) svolte
  • Risultati, comprensioni, apprendimenti
  • Questioni aperte e prospettive…
  • Considerazioni sul testo
  • Parole chiave
  • Tipologia di documento (ricerca documentale, meta analisi, indagini qualitativa, indagine quantitativa, ecc.)

Per essere efficace l’abstract dovrebbe richiamare la struttura del documento al quale si riferisce e per ogni punto trattato condensare in una frase il contenuto essenziale che si intende trasmettere. Naturalmente si possono distinguere abstract diversi, in linea di massima riferibili ad attività di ricerca: descrittivi, informativi, operativi, e anche critici (meno utilizzati in campo accademico, efficaci nei Social).

Abstract, costruzione

Dunque se ho chiarito a cosa miro producendo l’abstract e dispongo di indicazioni operative, allora dovrebbe essere più agevole lavorarci.
Di norma l’abstract è un testo scritto dopo aver scritto un testo, anche se capita di scrivere abstract per presentare una proposta, per candidarsi a scrivere un testo, per anticipare una produzione.
Per scrivere un abstract si può lavorare sulle frasi chiave del testo in precedenza evidenziate (rifomulandole o alleggerendole), oppure dopo aver letto una parte di testo ci si può chiedere qual è l’aspetto essenziale trattato, si possono anche cercare le parole chiave provando ad articolare chiarirle.

Riassumendo

  • Un abstract deve essere autoesplicativo.
  • Inutile ricordare che un abstract deve essere breve (in relazione alla sua finalità e ai vincoli imposti).
  • Vaghezze, iperboli, celebrazioni vanno evitate con cura.
  • Con cura vanno cercate le parole chiave: pertinenti e indicizzanti.
  • Va da sé che un abstract richieda una revisione accurata (più d’una, di norma).

Con un astract a volte ci si gioca il tutto per tutto

Un abstract non è solo utile come premessa ad un articolo, ad una tesi, ad un report di ricerca. È utile anche per introdurre un contributo ad un convegno, una relazione di lavoro, un documento operativo posto in discussione. Capita (sovente) che le sintesi poste a premessa di documenti importanti siano la sola parte letta con attenzione, la parte che aiuta ad affrontare questioni e aiuterà a ricordare gli elementi rilevanti. E visto che è così, conviene lavorarci il giusto.

6 comments on “Come scrivere un abstract (#prendifiatolab)

  1. MB
    11 January 2017

    molto interessante, grazie. lo userò coi miei studenti!

  2. Eleonora Cirant
    6 October 2014

    Ciao Graz, nella tua esperienza è funzionale un abstract in forma di elenco puntato all’inizio di un post lungo? cioè … un indice!

    • Mainograz
      6 October 2014

      Ciao Eleonora,
      se il post è lungo e se i titoli sono accattivanti, trovo l’elenco/indice utile.
      E ci sono e-paper che hanno adottato questa forma di abstract.

      Un caro saluto.
      Graziano :-)

  3. Pingback: Abbiamo bisogno di abstract (#WIS14 – #prendifiatolab) | Mainograz

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