The Village > nuove carte da giocare
Questo è un resoconto unilaterale tardivo (prima mi ha abbandonato la connessione e poi hanno preso il sopravvento gli impegni) del workshop tenutosi martedì 09 giugno 2015 c/o @UniLIUC di di Castellanza.
Avevo progettato di raccontare attraverso Twitter gli avvenimenti del pomeriggio. A fine giornata mi sono ritrovato con gli appunti che sono riuscito a prendere e che pubblico qui.

Alessandro Rinaldi, Marzia Nobile, Nicola Artico – Dof Consulting
The Village non è solo un gioco, è anche una tecnica performativa, uno strumento per lavorare sulle competenze individuali, di gruppo, organizzative, di comunità.
Un gioco, quindici carte, quindici figure che permettono di dare vita a un villaggio con le sue figure archetipiche, le propensioni di ciascuna, i saperi, le energie e le opacità che esse mettono in campo.
Nel villaggio
Il workshop si apre con una narrazione teatrale che ci introduce alle figure che animano il villaggio.
Mi sono chiesto quali sento vicine e quali corrispondono o meno alle mie inclinazioni e quali sono presenti, e con che equilibri, nei contesti con di cui faccio parte?
Le presentazioni che seguono riportano gli aspetti che ho afferrato mentre il racconto si dipanava.
Coltivatore
Stare nel tempo.
Coltivare.
Attendere.
Accompagnare.
Indecisione.
Guerriero
Crede nei valori.
Combatte per il villaggio.
Ha bisogno di energia.
Ha bisogno di riconoscimento.
Fabbro
Costruisce.
Preciso.
Realizza strumenti
Crede nell’apprendimento.
Ossessione per la perfezione.
Sciamano
Vede il futuro (eterno presente)
Lasciato solo.
Realtà trasformazione continua.
Propone cambiamenti.
Teme la sfiducia.
Tessitore
Costruisce connessioni
Ma irretisce.
Folle
Dice la verità.
C’è posto nella comunità?
Pensiero critico.
Creatività.
Escluso.
Legislatore
Ama l’ordine.
Crede nelle regole.
Disciplina la società.
Teme il caos.
Impietoso.
Capo
Comanda.
Chiama a raccolta.
Difende.
Ama il potere e non vuole rinunciarvi.

Custode del fuoco
Protegge le tradizioni.
Conservatore di valori.
Rammenta le radici.
Si arrabbia per il cambiamento.
Eroe traditore
Agire è tradire.
Doppio.
Cerca consenso.
Inquietante.
Mercante esploratore
Viaggia seguendo le stelle.
Cerca l’incontro.
Si smarrisce e forse non desidera tornare.
Sono io.
Narratore
Racconta.
Annoia.
Cantastorie.
Cuoco
Prepara un buon cibo con gli ingredienti che ha.
Amalgama.
Presuntuoso, se contraddetto nasconde le ricette.
Cacciatore
Astuto e opportunista.
Paziente e impietoso.
Costruttore
Progetta.
Domina lo spazio.
Si mette in distanza e tiene a distanza.
Come usare The Village?
La seconda parte del workshop riprende corso di formazione partecipata, pian piano lasciamo andare l’emozione del racconto, e proviamo a giocare con le carte.
Ci dividiamo in tre gruppi: uno lavorerà sulle competenze professionali, uno sul funzionamento dei gruppi, un’altro sul cambiamento nelle comunità.
Le carte possono essere usate in molti modi.
- A partire da un ruolo, da un gruppo, da una comunità quali caratteristiche richiedono di essere sviluppate?
- Quali elementi comporre per una job description che risponda alle esigenze operative di un servizio?
- A quali esperienze rimandano nell’autobiografia professionale individuale?
- Che potenzialità e che difficoltà nell’organizzazione nella quale lavoriamo?
- Di quali punti di forza ha esigenza la comunità per avviare un cambiamento?
Per promuovere circoli di ascolto organizzativi e comunità di pratiche, per promuovere e praticare ascolto attivo, che favorisca attenzione e possibilità di domandare, per costruire un lessico comune, per Comunità di persone che vogliono stare insieme in un progetto.
Scoprire le carte
A proposito delle carte, queste le espressioni che mi sono venute in mente, mentre venivano illustrate possibili varianti e applicazioni di
The Village.
- Dare le carte.
- Darsi le carte.
- Mettere giù le carte.
- Che carte abbiamo?
- Quali sono le carte utili?
- Che carte ho?
- Scompigliare le carte.
- Mescolare le carte
- Leggere le carte
- Incartarsi.
The Village attiva l’orizzonte simbolico che dà senso alle relazioni e al confronto, lavora sulle metafore e sulle emozioni che rimescolando le carte, non propone di considerare le sole dimensioni concettuali.
Grazie
Grazie alle persone che hanno animato il Workshop di lavoro e di formazione pratica.
Grazie ai colleghi e alle colleghe che hanno partecipato al workshop, si sono emozionati e hanno condiviso conoscenze esperienziali e professionali.

Paola Ricchiuti e Massimo Tuzzato – Itaca cooperativa sociale
Like this:
Like Loading...
Related
Pingback: Lavoro tra fatiche e soddisfazioni #trailer | Mainograz
Pingback: Immagina di vivere in un villaggio… | Mainograz