Questo post è un invito alla presentazione/sperimentazione di The Village.
Giovedì 15 ottobre 2015 (14:00 -18:00) ci sarà un seminario (performance+workshop) ospitato e promosso da #OPENTvP coworking e acceleratore di impresa di Torrevecchia Pia (Pavia), insieme a Itaca cooperativa sociale di Pordenone, Dofconsulting e DMAV di Trieste, Pares di Milano.
La partecipazione è gratuita e qui potete iscrivervi (se preferite, mandate una mail a silvia@i-fab.it).
The Village è un gioco di ruolo – una tecnica di formazione partecipata – per lavorare sulle competenze individuali e di gruppo, organizzative e di comunità. Con quindici carte si dà vita a un villaggio e lo si popola con le sue figure archetipiche, ciascuna portatrice di saperi e competenze, di energie e di propensioni, ma anche di opacità e contraddizioni.
La sessione di gioco può essere proposta mettendo in primo piano obiettivi via via diversi: esplorare, interagire, approfondire, riflettere, formarsi, ricercare, scoprire, costruire regole, cambiarle.
Il primo passo è la presentazione del gioco sociale e l’introduzione delle figure che animano il villaggio. Chi conduce illustra le quindici figure. Successivamente alcune carte possono venire assegnate, scelte, scartate, rimesse in gioco.
Il Coltivatore Capace di coltivare, sa accompagnare e attendere. È esposto al rischio dell’indecisione. |
Il Fabbro Preciso nel costruire, realizza strumenti utili. Crede nell’apprendimento.È ossessionato dalla perfezione. |
Il Guerriero Crede nei valori e combatte per il villaggio. Ha bisogno di energia e di riconoscimento. |
Il Custode del fuoco Ricorda le tradizioni, protegge le radici, conserva i valori. Contrasta i cambiamenti. |
Lo Sciamano Nella continua trasformazione della realtà vede il futuro. Propone cambiamenti. Teme la sfiducia. |
Il Tessitore Costruisce legami che collegano e possono irretire. |
Il Folle Critico e creativo, dice la verità.È fuori posto nella comunità e viene emarginato. |
Il Legislatore Ama l’ordine, crede nel valore delle regole e vorrebbe disciplinare la società. Teme il caos ed è impietoso. |
Il Capo del villaggio Unisce Chiama a raccolta, unisce e difende il villaggio. Ama il potere e non vuole rinunciarvi. |
Il Cacciatore Paziente, astuto e opportunista. Colpisce senza pietà. |
Il Costruttore Progetta, costruisce, domina lo spazio. Si mette in distanza e tiene a distanza. |
L’Eroe traditore Si sacrifica ma agisce con ambivalenza. Cerca consenso ma non si può fare affidamento. |
Il Narratore Racconta, ricorda, ricostruisce. Ma incanta o annoia. |
Il Mercante-Esploratore Sempre in viaggio, alla scoperta e alla ricerca di nuovi incontri. Portato lontano dai suoi viaggi, si smarrisce e forse non desidera tornare. |
Il Cuoco Conosce i segreti della cucina, dà valore agli ingredienti che ha disposizione. Presuntuoso, non condivide il sapere. |
Presentate le carte, si aprono diverse possibilità: chiedere alle persone di indicare quali sentono più vicine e quali corrispondono o meno alle inclinazioni personali, proporre di segnalare le figure presenti, e con che equilibri, nei contesti di cui fanno parte. Si può dunque fare un uso esplorativo di situazioni e relazioni: escludere o includere, scambiare una figura con l’altra, assegnarne alcune per assumere posizioni differenti o contrastanti, introdurre le figure impreviste, impersonarle e lasciarsi condurre da ciò che scaturisce dalla distribuzione casuale.
The Village può essere utilizzato per affrontare domande predefinite o concordate:
The Village è un gioco sociale versatile, può essere usato per sessioni di lavoro individuali e di gruppo, per riconsiderare le proprie esperienze, le caratteristiche di una realtà operativa, mantenendo un tono leggero.
The Village può essere usato per promuovere circoli di confronto professionale, per promuovere e praticare ascolto attivo in gruppi di lavoro, per favorire attenzione e ascolto, per costruire un lessico comune tra persone interessate a esplorare e a promuovere progetti di sviluppo di comunità.
The Village superando le sole dimensioni concettuali attiva dimensioni emotive e rimette in gioco le relazioni. Grazie al lavoro su metafore e simboli, apre spazi per narrazioni personali, per riflessioni individuali e di gruppo, per elaborazioni collettive.
The Village può essere utilizzato collegandolo ad altre tecniche per potenziarne l’efficacia (o per alleggerire l’impatto): può essere impiegato come strumento per favorire la conoscenza fra persone che vengono chiamate a collaborare in una sessione formativa, o come step successivo alla costruzione di problemi o domande che richiedono approfondimenti, per valutare dotazioni o esigenze in relazione a progetti o interventi da realizzare.
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