di Luciano Barrilà, Marco Cau, Graziano Maino, pubblicato da Percorsi di Secondo Welfare.
[…] Le scuole possono essere considerate come vere e proprie piattaforme locali di azione collaborativa e di condivisione.
In partenariato con enti locali, imprese, organizzazioni sociali e culturali – come singoli istituti o reti di scuole – possono realizzare progetti “aperti”, utili contemporaneamente a scuola ci va per imparare e all’intera comunità:
– spazi museali evoluti, archivi digitali, biblioteche diffuse (per esempio valorizzando il patrimonio documentale e bibliografico di cui molti plessi scolastici dispongono);
– spazi comuni di studio e di lavoro (realizzando coworking aperti sia a studenti sia a professionisti);
– fablab e laboratori digitali; ristoranti didattici con attività ristorativa aperta al pubblico;
– luoghi per lo sport indoor e outdoor (fruibili dagli alunni in orario scolastico e da tutti in qualsiasi altro orario e giorno della settimana);
– adozione di spazi che in città sono sottoutilizzati o abbandonati per realizzare programmi didattici con ricadute sulla collettività (orti urbani, giardini, aiuole, piccoli beni immobili);
– organizzazioni di eventi simbolici e temporanei (mostre, installazioni urbane, eventi in occasione di ricorrenze).
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Mainograz è il blog professionale di Graziano Maino, consulente di organizzazioni e network, professionista indipendente (legge 4/2013).
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