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Pensieri, esplorazioni, ipotesi. Un confine incerto tra personale e professionale.

:Porta un amico/a!

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Dai, porta un amico/a!

A proposito di tecniche e di suggerimenti per favorire la partecipazione… in questo post mi soffermo su una indicazione all’apparenza minimale, ma che in diverse occasioni si è rivelata risolutiva. Si tratta della richiesta/esortazione/proposta: “Porta un amico/a!”, inserita nella locandina promozionale, in un tweet, nel post su Facebook.
Naturalmente è legittimo dubitare che un banale (ma intenzionale) suggerimento possa produrre effetti di una qualche rilevanza. Eppure è così: provare per sincerarsene. Ma può non essere soddisfacente la conferma empirica dell’espediente senza che si provi ad esplicitare i meccanismi che rendono efficace il suggerimento.
Provo allora a descrivere quattro situazioni concrete nelle quali con @marco_cau e con altre/i colleghe/i abbiamo utilizzato lo spunto “Porta un amico/a!”, per poi analizzare quelle che mi sembrano essere le ragioni della efficacia performativa del suggerimento che è al tempo stesso qualcosa che sta tra l’incoraggiamento e l’incitamento garbato.

Porta un amico/a come invito a diffondere l’invito

Nel promuovere incontri, eventi, laboratori, seminari è possibile sottolineare l’invito a partecipare con l’espressione Porta un amico/a! L’espressione comunica più contenuti:

  • siamo interessati e disponibili a nuove interazioni;
  • l’iniziativa non è a numero chiuso, ma piuttosto il contrario;
  • chi è interessato può estendere l’invito;

E se ritieni interessante l’opportunità che viene proposta, coinvolgi chi potrebbe essere interessato come te: attivati e diventa co-promotore dell’occasione di partecipazione.
Abbiamo osservato che l’uso della formula Porta un amico/a!  serve anche a ridurre quella sottile (e piacevole) inquietudine che sorge quando si affrontano ambienti e situazioni nuove.
Così la semplice espressione Porta un amico/a! in posizione di commiato, posto cioè al termine dell’invito enfatizza lo spirito di apertura che anima chi ne promuove la realizzazione e facilita l’accesso – se mai vi fosse incertezza o imbarazzo.

Porta un amico/a per estendere la partecipazione

Nei lanci di iniziative, nelle locandine informative, negli inviti, nei post, come frase conclusiva negli eventi su Facebook o nei Tweet (quando si teme scarsa partecipazione) la richiesta di portare un amico/a è un esplicito invito ad estendere il coinvolgimento. Se consideriamo l’occasione di incontro importante la richiesta è al contempo una indicazione pratica che contiene una proposta di ingaggio e una richiesta di aiuto: aiutaci a non far mancare a questo momento una partecipazione che determini un esito di successo.

L’invito Porta un amico/a! che può essere usato sin dal primo lancio dell’iniziativa o venire introdotto nei rilanci successivi come richiamo a promuovere  l’evento.

Porta un amico per moltiplicare le presenze

Una terza occasione per ricordare la richiesta di farsi promotori di partecipazione coinvolgendo una persona conosciuta si presenta come utile ausilio quando, nell’ambito di laboratori di formazione, di ideazione e di progettazione, si ha l’esigenza di ampliare la platea dei destinatari per sottoporre proposte, attività, resoconti e valutazioni. Se, ad esempio, attiviamo un laboratorio di progettazione in partnership, il gruppo di lavoro si trova nelle condizioni di voler discutere le prime idee che vanno prendendo forma, sottoponendole a una platea variegata di interlocutori.
O, come ci accaduto recentemente, le idee progettuali già sufficientemente mature, scaturite da un ciclo di incontri ai quali avevano partecipato insegnanti di diversi istituti scolastici di quel territorio, per poter passare dall’ipotesi alla concreta possibilità di venire realizzate dovevano venire sottoposte ai decisori in grado di destinare risorse (almeno quelle sufficienti per prime realizzazioni).
In queste occasioni abbiamo chiesto alle insegnanti e agli insegnanti coinvolti nel ciclo di incontri di portare un interlocutori significativo: il/la loro dirigente scolastico, un/a assessore o un/a sindaca, un/a referente di associazioni del loro contesto di azione, un/a artigiano o un imprenditore… un interlocutore o una interlocutrice che avesse la possibilità di considerare e di contribuire in qualche modo allo sviluppo dei progetti immaginati, che potesse sostenerne le fasi di sviluppo successivo.

Porta un amico/a e avrai uno sconto

Una quarta possibilità è offrire, in cambio dell’attività di co-promozione e di coinvolgimento, uno sconto per  incrementare il numero dei partecipanti. Anche in questo caso l’obiettivo è moltiplicare le presenze. Abbiamo utilizzato la formula ‘sconto in cambio di presenze’ in occasione di attività formative, che – per risultare efficaci e venire percepite di successo – devono raggiungere un certo numero di partecipanti, un numero tale da consentire incontro di esperienze, scambi e condivisioni, interazioni non già praticate.

Porta un/a amico e avrai uno sconto esplicita la richiesta di farsi co-promotori, che chi propone il momento di formazione rivolge ai soggetti interessati e il vantaggio messo in campo per questa alleanza con componenti strumentali.

Microdinamiche

Porta un amico/a!  è una modalità di invito che esprime la volontà di apertura, di coinvolgimento, di moltiplicazione delle possibilità di incontrare persone che non si conoscono, motivate però dall’interesse comune per il tema, l’occasione, l’evento. Chi invita – con il semplice suggerimento ad estendere a persone conosciute l’opportunità di partecipare – segnala la disponibilità ad incontrare e a far incontrare persone curiose e disponibili.

Al contempo Porta un amico/a! sblocca qualche naturale timidezza, e l’invito apre alla possibilità che si vada incontro a situazioni nuove in compagnia, sentendosi un po’ più rilassati, un po’ meno esposti, mossi dal gusto di scoprire novità senza sovraesposizioni.

Come abbiamo suggerito Porta un amico/a! è una indicazione utile nelle occasioni nelli quali l’esito di un momento di lavoro collettivo (un laboratorio, un ciclo di incontri, un lavoro di gruppo, ecc.)  richiede una platea più ampia alla quale sottoporre i risultati raggiunti e con la quale discutere e approfondirli.

E da ultimo Porta un amico/a! può essere il valido scambio per uno sconto: vengono così rimessi in gioco i segnali sopra descritti, apertura, copromozione, coinvolgimento, moltiplicazione delle presenze in cambio di un vantaggio tangibile: presenza per riduzione dei costi, un po’ come dire “più siamo, maggiori risultati otterremo!”.

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