Come informare e corresponsabilizzare professionisti, fornitori e partner commerciali e progettuali, senza mettere in campo una attività complessa e onerosa?
Quali clausole inserire nei contratti con l’obiettivo di concordare l’impegno al rispetto dei comportamenti richiesti dal Modello 231 senza appesantire gli aspetti adempitivi?
Lo schema sotto riportato prova a fornire un quadro logico delle azioni che è opportuno attivare.
In prima battuta si tratta di inviare una lettera informativa che comunica l’adozione del Modello 231 e del Codice di comportamento 231, rende disponibile il Codice 231 (indirizzo link per scaricarlo e prenderne visione), indica le figure di riferimento per chiarimenti, approfondimenti, segnalazioni (referente interno e Organismo di vigilanza).
In occasione poi di nuovi rapporti di collaborazione professionale, nuovi rapporti con fornitori o nuove partnership, nell’ambito della definizione dei contratti è essenziale informare sulla vigenza del Codice di comportamento 231 (introdotto dal Modello 231) e vincolare la collaborazione professionale o il fornitore al rispetto del Codice 231.
Per non appesantire e non rischiare di vanificare l’azione di prevenzione dei reati con un eccesso di adempimenti, solo nel caso di rapporti particolarmente delicati (identificabili riesaminando le aree di reato considerate nel Modello 231 adottato) viene condivisa una analisi dei rischi di commettere specifici reati attinenti all’area di collaborazione; si tratta – quando è il caso di predisporre una scheda delle 5R da integrare nel contratto sottoscritto con il professionista o con il fornitore. A titolo di esempio si pensi alla collaborazione nell’ambito di servizi rivolti ai minori, a servizi sanitari, a forniture nel campo informatico o amministrativo fiscale: si tratta infatti di ambiti di collaborazione nei quali il mancato rispetto delle norme comportano la commissione di reati rilevanti (e per questo contemplati dal decreto legislativo 231).
#231 > Informare e corresponsabilizzare professionisti, fornitori, partner (quadro logico) | |||
Quando > | Subito, da attivare per i contratti in essere | In apertura di nuovi rapporti | Per collaborazioni importanti (e potenzialmente critiche) |
Obiettivi > | Informazione, presa visione, impegno | Corresponsabilizzazione | Esame dei potenziali rischi e introduzione di vincoli |
Professionista | Lettera informativa
(cfr. fac-simile) |
Contratto:
|
Integrazione del contratto:
|
Fornitore | Circolare informativa
(cfr. fac-simile) |
Contratto:
|
Integrazione del contratto:
|
Partner progettuali e commerciali | Lettera informativa
(cfr. fac-simile) |
Procedura ISO specifica relativa a diverse aree di rischio:
|
|
@Mainograz | Ottobre 2017 |
Discorso diverso per quanto riguarda l’informazione e il coinvolgimento dei partner commerciali o progettuali nel contrastare il rischio di commettere reati (ed altri rischi). Il punto sarà oggetto di un successivo post nel quale presenteremo una matrice specifica per la costruzione e la gestione dei rapporti di ATI e altre forme di collaborazione con partner.
Qui ci limitiamo a segnalare tre aspetti che nelle esperienze vanno rimarcandosi come essenziali:
Di base, salvo esigenze particolari, non ritengo opportuno condividere il Modello 231 con professionisti, fornitori e partner, e di conseguenza non metterei il Modello 231 sul sito web aziendale. Si tratta infatti di un documento interno, che contiene valutazioni e disposizioni riguardanti punti sensibili (o deboli) dell’organizzazione, ed è rivolto in specifico alle figure che ricoprono ruoli di direzione, di responsabilità o di coordinamento.
Recent Comments