Mainograz

Pensieri, esplorazioni, ipotesi. Un confine incerto tra personale e professionale.

Foto per post (something more)

Torno sul tema delle foto per i post (sia chiaro di questo parlo, non di fotografia in generale, né di foto su internet).
Qualche giorno fa ho messo insieme alcuni spunti postati poi su Appunti di lavoro con il titolo Ricordati le foto…. Poi mi è venuto in mente dell’altro, qualche altro spunto pratico, ricavato dalla cura di Mainograz.
In sostanza di seguito ricapitolo le indicazioni che progressivamente mi sono dato (chissà, magari qualche blogger esperto potrà commentare, criticare o – quasi meglio direi – integrare. Comunque sia queste le coordinate che in generale provo a seguire:

Indicazioni (che mi sembrano) chiare

  • Da mesi evito il più possibile di scaricare foto da internet: preferisco non incorrere in inutili contenziosi.
  • Se proprio mi servono foto che trovo su internet, per cifre non esorbitanti conviene comprarle. In internet ce ne sono molte e costano poco. [Ma ho scoperto che preferisco fare le foto da me.]
  • Se decido di scaricare le foto da internet controllo le indicazioni sui vincoli d’uso (licenze). [Conviene rispettare tali vincoli secondo la regola aurea di non fare agli altri quello che non desideriamo in contraccambio?]
  • Mi è capita tuttavia di scaricare le foto da Wikipedia. In questo caso metto sempre nella didascalia l’indicazione dell’URL da dove le ho prese. [Qualcuno evita Wikipedia perché fa poco accademico ammettere di rivolgersi ad una enciclopedia popolare, anche se poi si finisce lì per prendere le prime informazioni affidabili;-]

Indicazioni da verificare

  • Se evito di scaricare foto da internet, trovo però legittimo catturare porzioni di schermo (mela+shift+3) e ulteriormente ritagliarle (foto di foto di foto). Mi sembra una modalità per non incorrere nel riuso di foto altrui, ma che consente di fare di una immagine, di un sito, di una schermata, un oggetto comunicativo. [Ma su questo punto desidererei poter avere un conforto esperto].
  • Altra soluzione che adotto è quella di scattare foto a libri o articoli di giornale. Faccio in modo che sia leggibile titolo e sottotitoli: il senso di queste foto è segnalare l’argomento e attestare la fonte. Ma, scegliendo una risoluzione non alta, non consento che si possano leggere i contenuti (neppure aumentando le dimensioni delle foto). [E citando il giornale e il link dove leggere l’articolo, mi pare di instaurare uno scambio equo: catturo un’immagine e restituisco visibilità alla fonte].
  • In genere quando fotografo (o scarico) copertine di libri, o quando fotografo articoli di giornale, cerco di fare in modo che si capisca che sto indicando qualcosa e non sottraendo beni altrui.
  • Poi se la foto non è autoevidente (o non è richiamata nel testo) cerco di inserire una didascalia (che la collochi), ma lo faccio sempre meno perché essendo foto mie è meno importante.

Formati

Da ultimo la questione delle risoluzioni e dei formati. In internet non servono risoluzioni altissime (occupano spazio). Il problema sono semmai i formati. Con Mac quando si catturano le foto (mela+shift+3) si generano file immagine sul desktop. Può accadere che il formato in cui i file vengono salvati non venga accettato poi da WordPress. Il problema del formato c’è anche quando si ha a disposizione una locandina in pdf e la si vuole trasformare in una immagine che accompagna il post. Per Mac c’è un programma che si chiama Dragoman (freeware) che trasforma i file da un formato a un altro (ci sono anche per Windows analoghi software, ma di quel mondo ignoro praticamente tutto).

Foto e carte dei servizi (una digressione)

Inserisco qui una fugace digressione che (apparentemente) non c’entra nulla. Poiché in questi ultimi mesi, con alcuni colleghi ci è occorso di tornare a lavorare sulle carte dei servizi [che si sia entrati in una necessaria fase revisoria?], allora, avendo fissato qualche pensiero, provo a dare loro una forma temporaneamente compiuta in attesa che questo paragrafo possa svilupparsi in un post ad hoc.
Nella costruzione delle carte dei servizi, arriva prima o poi [meglio prima, il prima possibile!] la questione delle scelte iconografiche:

  • Quale spazio e quali forme grafiche, sapendo che le immagini, la forma, i pieni e i vuoti, e lo spazio bianco, sono veicoli e messaggi che precedono i contenuti testuali?
  • Quali scelte? E cioè quale layout, quale formato, quali immagini e loghi?
  • Quali nuove soluzioni rispetto a quelle adottate in precedenza?
  • Quali risorse: competenze tecniche, sensibilità estetiche e soldi sonanti, affinché parole e sentimenti risaltino?

Le foto nelle carte dei servizi sono un punto dolente. Sulle immagini, sul loro valore e sulla loro efficacia comunicativa c’è una letteratura ampia, con diversi gradi di tecnicalità. L’esperienza di ciascuno poi è fonte di apprendimenti taciti. Le foto contano, comunicano, introducono e facilitano la comprensione. Oppure no. Disturbano, distraggono, deviano, confondono, disinformano e non fanno fare bella figura. In alcune carte dei servizi (oggi sempre più in forma di siti o blog) ad esempio le persone che lavorano o che utilizzano i servizi vengono ritratte in situazioni poco considerate, con effetti dissonanti, incongrui, sconclusionati. Vengono presentati luoghi vuoti e tristissimi, foto francobollo inutili, appiccicate per sbaglio, immagini che sconnesse dal testo, nella migliore delle ipotesi inutili, se non disturbanti. Anche in questi casi conviene per prima cosa porsi il problema (non è necessario essere fotografi professionisti), e come seconda accortezza non è inutile fare tante foto e poi sceglierle (meglio se si può usare una macchina fotografica di qualità). Ci si può poi domandare che cosa comunicano le foto che ci sembrano migliori e cosa comunicano a chi non condivide la nostra esperienza professionale, il trasporto per il lavoro che facciamo o l’attenzione per le persone che fruiscono dei servizi di cui vogliamo costruire una presentazione per mezzo di immagini e testi. Una volta scelte le foto, non mi sembra uno spreco di tempo accompagnarle con didascalie esplicative e contestualizzanti.

Ritratti e foto di gruppo

È chiaro che non sono un fotografo e neppure un esperto di arti visive. Desidero solo condividere una soluzione che a me è parsa economica e utile al tempo stesso [il massimo della virtù: una soluzione bella e buona all’unisono]. A volte nei blog e nei post è richiesto rendere visibili i volti delle persone che ci lavorano, da soli o in gruppo. I ritratti sono sempre un problema. Vale, secondo me (e mi ripeto), la regola aurea di fare tantissime foto e poi di scegliere quelle che dicono di più nella concreta situazione comunicativa. Ma spesso le condizioni ambientali per fare foto a raffica non sono ottimali. Una soluzione efficace è quella di proiettare, con un normalissimo proiettore collegato a un computer un’immagine sfondo e poi scattare un certo numero di foto di volti o di figure. Come si vede nell’immagine qui sotto riportata…

Truccologie welcome!

Ecco, in breve e in forma peer-to-peer, qualche indicazione aggiuntiva rispetto a quanto ho provato a fissare la scorsa settimana. Domande che mi inducano ad approfondire, ma soprattutto indicazioni sono ben accette (in particolare sull’uso di Flickr].

Alcuni redattori del blog Appunti di lavoro (Alberto Ponza, Matteo Lo Schiavo, Pierluca Borali, Graziano Maino, Daniela Gatti, Maria Giovanna Salaris)

3 comments on “Foto per post (something more)

  1. Anonymous
    29 December 2011

    Ringrazio Graziano per le truccologie e segnalo il programma che utilizzo per trasformare le immagini da un formato ad un altro (con windows): Moo0 ImageTypeConverter

  2. Alberto Ponza
    22 December 2011

    La neve inganna…era la gioia della pausa estiva in avvicinamento (sempre di pausa si trattava)!

    Paradosso: ho provato a condividere il post su fb ma non riesco a visualizzare l’anteprima della foto…

  3. Martina
    19 December 2011

    Ma come siete belli!
    Giovanna è addirittura
    brillante!!!!
    Sarà la gioia del
    Natale che si
    avvicina?
    Auguri.
    Martina

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This entry was posted on 18 December 2011 by in Generale, Se scrivere è organizzare... and tagged , , , , , .

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