Vi erano cinque candidati alla carica di segretario dei labour inglesi:
– Ed Miliband, quarantuno anni nell’ultimo governo laburista era il ministro dell’energia;
– David Miliband, quarantacinque anni, già ministro dell’ambiente e prima degli esteri;
– Ed Balls, ex ministro dell’istruzione;
– Andy Burnham, ex ministro della sanità;
– Diane Abbott, deputata, la prima parlamentare nera nella storia del Regno Unito.
I due candidati più forti, i fratelli Ed e David Miliband, i cui consensi all’interno del partito erano elevati, si sono trovati in una situazione di estremo equilibrio e si sono giocati la vittoria fino all’ultimo. L’ha spuntata il più giovane Ed Miliband. I primi tre scrutini hanno visto in vantaggio David Miliband, ma quando il ballottaggio ha ristretto la corsa a due soli candidati, i voti dei candidati minori si sono trasferiti in maggioranza su Ed Miliband, che ha conquistato la leadership con poco più del 50 per cento dei voti.
E’ giunto il momento dei quarantenni per i labour inglesi. Ed Miliband il nuovo segretario, il fratello David Miliband, oltre a loro Ed Balls, Oona King, Diane Abbott, Andy Burnham, quarantenni o poco più, dovranno tenere la prima fila, supportati e circondati dalle altre generazioni che daranno il loro contributo per indicare agli inglesi la parola futuro.
L’elezione del segretario è stata una pagina di grande qualità politica che il Labour ha offerto, eleggendo il suo nuovo leader in una competizione tra quarantenni. Forse l’ultimo successo della vecchia generazione, perchè è riuscita a preparare la sucessione. Una vecchia generazione che non solo ha governato per quasi un quindicennio, riducendo drasticamente la povertà, garantendo crescita economica e una reazione pronta e competente quando è arrivata la crisi; ma che ha assunto fino in fondo la responsabilità di far crescere i propri successori senza paternalismi, perché ogni qual volta si afferma che “non si vedono i giovani” si sta ammettendo la propria pochezza.
Le sue politiche sono dirette alla classe media lavoratrice che può entrare in grande difficoltà dopo la manovra finanziaria del governo conservatore. Ha indicato una serie di cambiamenti necessari, più attenzione agli eccessi della deregulation finanziaria, più determinazione nel combattere il crescente gap ricchi-poveri, più rispetto delle libertà civili anche quando si lotta contro il terrorismo.
Le parole d’ordine del progresso responsabile, della green economy, della coesione sociale. Un partito progressista.
Ed Miliband ha concluso il suo discorso da neoleader dei labour con un accorato appello al futuro. “Siamo gli eredi di una generazione di eroi, gli eredi degli ottimisti della Storia”, ha detto. “Oggi noi siamo gli ottimisti della politica. Ottimisti sulla Gran Bretagna. Ottimisti sul mondo. Ottimisti sul potere della politica. Una nuova generazione di ottimisti per cambiare la Gran Bretagna”.
Buon lavoro al più giovane leader della sinistra europea, il successore di due pezzi da novanta come Tony Blair e Gordon Brown, che con la loro visione riformista hanno influenzato una lunga stagione del progressismo, non solo nel Regno Unito ma in tutto il continente.
Marco Magni, 27 anni, laureato in Ingegneria ambientale svolgo attività di consulente in materia di sicurezza, salute, igiene ed ambiente. Ascoltatore di Radio Popolare, tesserato dal primo momento al Partito Democratico, ciclista enogastronomico, amo i gialli Sellerio, i saggi politici. Adoro i concerti con il loro profumo di birra-marijuana, i pittori fiamminghi, Nichi Vendola, Scrubs-Friends-Lost, le statue di Lenin nelle piazzedeipaesidell’EmilaRomagna, qui studio a voi stadio frontiera della nuova comicità, il rugby, pantani e i film che mostrano quantosiamosfigatinoidisinistra.
Non mi piacciono i chewingum al cinnamon.
Largo ai giovani di idee!
ciao!
Marco Magni
Sintonia totale, grazie per il tuo contributo.
Martina 64 anni!
Largo ai giovani