Risorse pubbliche, panem et circenses
Le risorse pubbliche vanno contraendosi.
Anche se è da dimostrare che diminuiscano. O che piuttosto, all’esigere del risparmio in un certo ambito, si rendano disponibili risorse per altri ambiti. Magari meno illuminati dai ‘critici’ riflettori televisivi o dalle semplificanti rappresentazioni collettive. Infatti, ad esempio, ci sono sempre meno soldi per le scuole (panem), ma non sempre ci sono meno soldi per l’intrattenimento pubblico (circenses).
In ogni caso al diminuire delle risorse o all’affacciarsi di un numero crescente di richieste, si pone la questione della redistribuzione (questione antica e presente).
Facciamo un caso (non tanto) teorico
Un’amministrazione comunale riceve molteplici richieste da parte delle organizzazioni nonprofit presenti sul suo territorio. Può decidere di rispondere in modi diversi.
Un’amministrazione comunale…
- Può assegnare risorse a tutte le organizzazioni, in parti uguali, verificato il rispetto dei vincoli stabiliti dal necessario regolamento comunale.
- Può conferire risorse sulla base di alcuni criteri ad esempio: le dimensioni, il numero di volontari, il numero di fruitori delle proposte e degli interventi, le risorse che la stessa organizzazione raccoglie.
- Può chiedere all’organizzazione di presentare un suo progetto innovativo che giustifichi la richiesta di denaro (naturalmente l’aggettivo ‘innovativo’ andrebbe esaminato più da vicino).
- Può sviluppare con l’organizzazione un progetto innovativo che sia interessante per gli indirizzi amministrativi e per la crescita dell’organizzazione, e quindi cofinanziarlo.
- Può attribuire risorse per sostenere collaborazioni che, senza essere necessariamente innovative, portino benefici, offrano aiuto, mettano a disposizione qualcosa di utile per la città.
- Può accordare risorse alle organizzazioni ‘amiche’, simpatizzanti, che sono dalla parte giusta, che portano avanti le buone idee e i buoni valori.
Ricapitolando le possibilità di distribuzione di risorse (o di spazi e strumentazioni) potrebbero essere:
- in parti uguali;
- in relazione alle dimensioni;
- per progetti innovativi autonomamente sviluppati;
- per progetti innovativi di interesse comune e concordati;
- in ragione di accordi di collaborazione continuativi;
- sulla base di simpatie, prossimità, consonanze, entrature…
Personalmente trovo la modalità 1 accettabile se accompagnata dalle modalità 2, 4 e 5. Non apprezzo molto la modalità 3. Credo sia da evitare la modalità 6.
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