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Pensieri, esplorazioni, ipotesi. Un confine incerto tra personale e professionale.

Antonello Gadda, ospite della settimana 08/2011

Antonello Gadda

Musica a 360°

L’argomento riportato in questo articolo nasce da un casuale confronto con due colleghi appassionati di musica. Tutto nasce una mattina al mio arrivo in ufficio con un ottimo cd di blues (il genere di musica che preferisco).  Loro mi guardano stupiti e chiedono:
-“ ..che cosa ascolti? ”
-“ Eric “slowhand” Clapton, è un chitarrista blues”. Rispondo!
-“E perché “slowhand” ?  Come mai il blues?”
Abbozzando un semplice concetto di questo genere musicale, spiego il perché ed altro di tutto quello che mi chiedono. Sono soddisfatti della mia risposta.

Il giorno successivo arrivo con un cd della Sinfonia N° 9 di L.V.Beethoven.
Sempre i soliti due, guardano il cd e mi chiedono se è mio! Chiaramente la risposta è affermativa!
– “Ma come, ieri il blues oggi la classica… mi sembrano due generi che fanno a pugni!”

Allora spiego velocemente come, i miei studi di chitarra classica e Sax soprano hanno lasciato un bel segno all’interno del mio cosa voler ascoltare. Le facce dei colleghi sembrano un po’ stranite… ma non replicano!!

Il giorno successivo arrivo in ufficio con un cd di Miles Davis: Mileston.
Un capolavoro della musica Jazz. I soliti due sgranano gli occhi:
– “Musica Jazz? Ma quanta musica diversa ascolti?”

A fronte di tutto questo parte il concetto che a loro ho spiegato in parecchio tempo, ma che qui riassumo in poche righe!!
Ritengo che sia sbagliato fossilizzarsi su un solo genere musicale. Per una serie di motivi che portano musicisti arrivare a  suonare quello che a loro più piace dopo un percorso di studi classici, oppure grandi concertisti classici suonare dal vivo i Beatles, questo concetto penso sia consolidato da molti. O anche cantautori arrangiare i loro pezzi in stile reggae (regno indiscusso di Bob Marley) ed altro. Il primo ad avvicinarsi a questa versatilità musicale è stato Luciano Pavarotti con il suo “Pavarotti and Friends”. Un’alto è Renato Zero nella sua “Città della musica” a Roma.

Con lo scopo di raccogliere fondi per scopi benefici molti musicisti si prestavano a cantare o suonare brani musicali ben lontani dal loro genere. E poi inciderli sui loro cd. Quindi si andava oltre il farlo per beneficienza. Lo si faceva perché c’era una visione di musica  molto ampia: Il ‘piace’  o ‘non piace’ c’è da tutte le parti. Si tratta di saper scegliere e valorizzare il bello ed ascoltare per poi poter dire che qualche altro brano di un diverso genere musicale non piace e non soddisfa la propria esigenza musicale.

Per quanto riguarda la mia esperienza personale, ricordo su tanti, due episodi molto particolari. Il violinista Uto Ughi suonare Yesterday in un concerto al conservatorio di Milano per ricordare John Lennon.  E Ritchie Blackmore storico chitarrista dei Deep Purple suonare L’inno alla gioia in un prestigioso concerto all’Hallenstadion a Zurigo. Due concerti indimenticabili, due esibizione perfette. due musicisti con visione musicale a 360°.

Antonello Gadda, brugherese, ha i suoi primi approcci con la musica studiando chitarra classica privatamente e sassofono presso il Corpo Musicale San Giuseppe di Brugherio; in seguito sostiene l’esame di Teoria e Solfeggio presso il Conservatorio “G.Verdi” di Milano, iscrivendosi successivamente ai corsi di armonia e composizione.
Diverse le iniziative divulgative da lui promosse presso l’emittente Radio Proposta di Brugherio, sia in ambito classico che blues e jazz, fra cui il programma “Suoni da Cantina”, da cui nascerà la manifestazione “Broostock”, organizzata in collaborazione con l’Amministrazione Comunale.
Oltre a numerose collaborazioni con i giornalisti della rivista Musica Jazz e Rocksound, dal 2004 cura diverse recensioni musicali per il settimanale “Noi Brugherio”:
Dal 2010 cura la rubrica “musica nell’anima” sul periodico di Sesto S.G “Costruire” pubblicato dalla parrocchia San Giorgio alle Ferriere.
Eletto più volte nella Commissione Biblioteca del Comune di Brugherio, nel 1999 viene nominato dall’Assessore alla Cultura Patrizia Gioacchini rappresentante della Commissione dell’allora Civica Scuola di Musica Luigi Piseri, incarico che mantiene tutt’ora.

4 comments on “Antonello Gadda, ospite della settimana 08/2011

  1. Gaby
    21 February 2011

    ..music was my first love, and it will be my last!
    (e sempre a 360°, sono d’accordissimo!!)

  2. Martina Cecini
    21 February 2011

    Cosí senza essere una esperta mi ritrovo
    in sintonia con questo post sulla musica
    e sono contenta che si scriva anche su
    questo argomento.
    A me piace il jazz e soprattutto mi piace
    la musica a percussione in particolare la
    musica africana ma anche la musica classica
    e la musica liturgica, l’opera.
    Tutto quello che é
    fatto bene mi attrae.
    Grazie.
    Martina

  3. vittorio
    21 February 2011

    i generi musicali sono piccoli fari discorsivi per non perdersi. ma credere che la realtà e la musica ed i musicisti ed il suono stiano lì fermi nel ‘tipo di musica’ è un effetto negativo del pensiero semplicista della nostra epoca.
    determinato in larghissima parte dalle esigenze di mercato/marketing e dagli obiettivi commerciali delle imprese che producono e vendono musica, per lo più registrata.
    quindi grazie Antonello. lo stupore dei colleghi magari si trasformerà in piccole frane del senso comune…e non dimentichiamoci la musica ascoltata dal vivo, suonata, sudata, piena di occhi e mani e corpi. le onde sonore, al di là del giudizio estetico, ci arrivano addosso e ci modellano la superficie che siamo e stemperano, fortunatamente, tutta la portata ordinatoria, valutante e limitante dei nostri giudizi razionali!
    rocknroll!!!
    v

  4. Otta
    20 February 2011

    Grande Anto! Propongo una recensione alla settimana da inviare agli amici o pubblicare sul blog così che la possano scaricare da iTunes…

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