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Pensieri, esplorazioni, ipotesi. Un confine incerto tra personale e professionale.

Scrivere avendo in mente destinatari precisi (e occasionali)

Scrivere avendo in mente chi leggerà aiuta a selezionare i contenuti e rende la prosa più incisiva (Knowles, 1996). Nelle organizzazioni (nelle intenzioni di chi scrive), testi e documenti sono destinati a precisi lettori, e tuttavia incontreranno lettori occasionali. È dunque opportuno tenere conto non solo dell’interesse e delle capacità dei destinatari principali, ma anche dei potenziali riceventi secondari.

Si pensi ad esempio ad un foglio informativo esposto nella bacheca in ingresso e rivolto agli operatori ma accessibile agli utenti: si dovrebbe tenere conto dell’accesso non solo dei lettori a cui il foglio era diretto, ma anche dagli utenti e forse anche di altri lettori incidentali. E si pensi anche alla situazione contraria: informazioni per gli ospiti, fruibili dagli operatori…

Come di ricorda De Mauro (2003, p. 158) si tratta di

“chinarsi a riflettere su cosa si è scritto, sorvegliare quel che si va dicendo, mettersi, in entrambi i casi, dalla parte del lettore, dalla parte dell’ascoltatore, dalla parte degli interlocutori”.

… non solo quelli a cui si mira, ma anche di quelli occasionali.

.

> De Mauro T., Guida all’uso delle parole. Parlare e scrivere semplice e preciso per capire e farsi capire, Editori Riuniti, 2003 (ed. or. 1980).
> Knowles M. S., La formazione degli adulti come autobiografia. Cortina, 1996 (ed. or. 1989).

2 comments on “Scrivere avendo in mente destinatari precisi (e occasionali)

  1. Laura
    24 May 2011

    Scrivere pensando al destinatario è stata da sempre una mia fissazione.
    Ponendosi in quest’ottica è come se prestassimo una maggiore attenzione a colui che leggerà, quasi un servizio di cortesia nei suoi confronti. E non solo, probabilmente in questo modo raggiungerò con più facilità il mio obiettivo. Avrò più possibilità di essere letta e di essere capita.
    Ogni giorno, però, mi scontro con una visione diversa, che poco condivido.
    Una visione concentrata su se stessi, una visione che va alla ricerca continua di belle parole, di termini che fanno effetto, di frasi che arricchiscono (?) e “allungano il brodo”, una visione concentrata sulla qualità del lavoro prodotto, laddove il significato dato al termine qualità non trova riscontro, probabilmente, nel destinatario (dico probabilmente perchè non glielo si è chiesto mai).
    Grazie per questo post. Non ha fatto altro che farmi convincere ancora di più!
    Laura

  2. angelo
    24 May 2011

    è logico scrivere avendo destinatari ben precisi se nò si disperderebbe del tempo, carta e inchiostro; a meno che non sia una favola o un racconto inventato
    grazie

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