Questo è il primo di quattro post in uscita che provano a sintetizzare contenuti, dati e punti di vista emersi durante l’incontro pubblico “(S)bilancio di famiglia. Il difficile equilibrio tra rigore, sviluppo ed equità”.
Giovedì 18 ottobre si è tenuta a Milano, nell’Auditorium Periodici San Paolo, la presentazione pubblica della ricerca “(S)bilancio di famiglia” promossa da Famiglia Cristiana e dal Centromarca, curata da REF Ricerche.
Tra i relatori, personalità di spicco:
Durante la mattinata sono stati presentati in sintesi i risultati della ricerca condotta da REF Ricerche dedicata all’analisi economica dei bilanci delle famiglie italiane durante l’attuale crisi economica [per approfondimenti si rimanda ad un post di prossima pubblicazione].
La vera protagonista dell’incontro è stata la Famiglia che, nell’ultimo anno, ha avvertito ancora maggiormente su di sé il peso della crisi e della depressione che ha investito il nostro paese a partire dal 2008.
Nonostante il ruolo rilevante che la famiglia ricopre nella società italiana, negli ultimi tre governi essa ha sempre avuto scarsa rilevanza e, ora, è proprio lei a pagare il peso maggiore.
Il direttore di Famiglia Cristiana, Don Antonio Sciortino, ha voluto sottolineare come “le famiglie oggi sono più attente al necessario, hanno fatto tagli alle spese anche dei beni di prima necessità, hanno cambiato stile di vita verso maggiore sobrietà, ma non le si può spremere ancora”.
Con l’attuale Governo Monti l’Italia ha recuperato i consensi perduti all’estero ma all’interno del contesto nazionale ci vorrebbe maggior rigore contro le corruzioni, gli sprechi e lo sperpero di risorse pubbliche che ha contribuito a creare questa situazione spiacevole.
“Se saniamo l’ospedale ma il paziente muore perché non ha l’ossigeno non si può raggiungere un buon risultato”, sottolinea ancora Don Sciortino, occorre infatti un patto tra stato e famiglie fondato sulla fiducia perché “se cresce la famiglia cresce la società” (richiamo allo slogan del Festival della Famiglia di Riva del Garda).
Prosegue Sciortino: “il Governo deve riordinare i bilanci ma non a scapito delle famiglie italiane che pressate dalle tasse, dall’aumento dei prezzi anche dei beni di prima necessità come gli alimentari e il carburante, bloccati dalla disoccupazione, stentano a tirare fine mese”.
Un’attenzione particolare andrebbe rivolta anche ai giovani; nel nostro paese, in particolare nel Mezzogiorno, il tasso di disoccupazione è tra i più alti in Europa. Questo non solo genera scoraggiamento nelle giovani generazioni ma anche una fuga dei talenti migliori, infatti i giovani più preparati scelgono di andare all’estero in cerca di un’occupazione o, comunque, di una prospettiva lavorativa migliore, e l’Italia si trasforma sempre di più in paese di anziani e scoraggiati.
Queste sono le grandi questioni aperte che l’incontro ha sottolineato, evidenziando come la strada migliore sia quella di ridare maggiore attenzione alla famiglia, sostenerla nel momento difficile per garantire al paese la ripresa necessaria.
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