Se vi venisse imposto, indossereste una maglietta a favore di una campagna sociale o politica?
Accettereste che appendessero uno striscione (magari per una buona causa) tra un una finestra e l’altra di casa vostra?
No, credo proprio di no.
Naturalmente tutto cambia se vi venisse chiesto e se voi decideste di aderire a una o all’altra iniziativa, diventando testimonial intenzionali.
La bacheca del nostro profilo di Facebook è parte della nostra identità pubblica. Giorno dopo giorno contribuisce a formarla. E’ un diario dei nostri pensieri, delle nostre emozioni, di quello che apprezziamo, che ci irrita, che vogliamo far sapere… Sulla bacheca del nostro profilo personale lasciamo tracce della nostra storia e la condividiamo con altri.
Per questo interventi altrui nella nostra sfera personale-pubblica, nello spazio dove siamo noi stessi in relazione con altri, in genere non sono apprezzati (e non vale pensare di avere messaggi di valore da socializzare).
A meno che…
A meno che non ci siano accordi espliciti su quali sono i contenuti che possono essere rilanciati sulla nostra bacheca.
Ma questo accordo deve fondarsi su un rapporto non può essere solo presupposto: deve essere concordato.
E i contenuti che pubblicherò sulla bacheca delle persone con le quali c’è un accordo di ospitalità devono essere scelti con cura: chi leggerà infatti penserà che quel messaggio proviene da me è, e che se sta appeso al balcone virtuale di casa mia significa che lo condivido.
Qualcuno storcerà il naso.
Penserà che esagero e che ho il gusto del puntino sulla i.
Vero! [No problem].
Mi scriva.
Non ho nessuna difficoltà a far fare l’esperienza di vedersi pubblicati i miei post sulla sua bacheca.
Al terzo post riceverò la richiesta di smetterla (se qualcuno vuole provare, io ci sto ;-)
Quindi, per favore, basta condivisioni non concordate sul mio profilo personale :-)
..
Non capisco la crudeltà delle persone
Non so come rispondere.
Il più delle volte però a me pare superficialità, sconnessione, scarsa conoscenza degli strumenti, insufficiente rappresentazioni degli effetti della propria azione… che ne venga un esito di crudeltà? Può essere.
Concordo con te…a me da fastidio persino che mi tagghino per cavolate …:-)
Fondamentalmente il problema è uno: il fatto che rendere possibile il poter scrivere sulla propria bacheca, autorizza le persone a poterlo fare. Se rendiamo pubblico la “facoltà” di poter scrivere sulla nostra bacheca, dobbiamo anche considerare l’altra faccia della medaglia, ovvero che il post potrà non piacerci. Stesso problema ci fu con i tag alle foto, ora però c’è la possibilità di controllare prima il contenuto del tag e poi di accettare se tenerlo sulla propria bacheca o meno.
Grazie Emanuele,
grazie per le indicazioni tecniche: adesso è ok!
Tutti ormai sanno che qualche amico metterà una foto sulla propria bacheca e ti taggherà. Saremo usciti male, vogliamo non farla vedere a qualcuno…c’è sempre una motivazione per cui vogliamo che quella foto non appaia sulla nostra pagina. Ecco che Facebook inserisce nelle impostazioni della privacy l’opzione “controlla il contenuto del post” così da renderlo visibile o meno sulla nostra bacheca. Dove voglio arrivare? Prima non c’era questa opzione e chiunque aveva il potere di aggiungere elementi non “autorizzati” e tantomeno piacevoli sulla nostra bacheca. Ora il problema è uno come dicevo sopra, o accettiamo il fatto che chiunque può scrivere ciò che vuole sulla nostra bacheca (ovviamente nei limiti del pudore) o impostiamo la wall in modo che nessuno può scrivere ma tutti possono visualizzare, oppure blocchiamo il contatto specifico.
(Y) ;-)