di Marco Cau e Graziano Maino
Guizzo è una tecnica di coinvolgimento leggera, messa a punto da Marco Cau e da Graziano Maino, per contesti che intendono promuovere partecipazione ma che non dispongono di risorse-tempo sufficientemente estesi per un lavoro graduale, analitico, approfondito.
Quello riportato sotto è l’indice del presente contributo e sono richiesti circa 10 minuti per una lettura complessiva del contributo.
– Il confronto come obiettivo di partecipazione
– Esempi di questioni e domande guida
– Esempio 1 – spunti per lo sviluppo di comunità educanti locali
– Esempio 2 – fare sintesi in un percorso di partecipazione
– Esempio 3 – elementi della governance in contratti di tutela ambientale
– Esempio 4 – promuovere ripensamenti e apprendimenti sulla natura
– Il format della tecnica Guizzo
– Condizioni operative
– Fasi di conduzione
– Crediti
– Riferimenti
La tecnica mira a promuovere il confronto e la produzione di idee intorno a un tema definito, identificato in precedenza e quindi proposto a chi partecipa al momento di scambio e di dialogo. Le persone che partecipano sono guidate a fornire contributi sui quattro sottotemi che articolano la questione centrale, attraverso un primo di momento di lavoro in sottogruppi, lavoro più focalizzato, seguito poi da un momento di presentazione e da un successivo lavoro di arricchimento su quanto proposto dai sottogruppi di lavoro. L’idea è procedere sviluppando sottopunti di un tema, per poi lavorare a condividere i risultati parziale che fanno da base per ulteriori contributi che ne arricchiscono la varietà di spunti. Dalla stratificazione degli apporti, dalla loro presentazione e dall’ascolto scaturisce un confronto dal ritmo sostenuto che porta ad un (primo, parziale) risultato d’insieme come esito di interazioni e ragionamenti fra le persone presenti. E per la verità scaturiscono idee inattese e anche feedback sui pensieri in circolo tra le persone coinvolte.
Assicuratevi di disporre di un grande foglio di carta da pacchi che farà da sfondo/supporto. Se possibile dotatevi di fogli di quattro colori diversi (i fogli verranno divisi in due così da trasformare gli A4 in A5), se non avete a disposizione fogli colorati usate senza problemi quelli bianchi.
Identificate un tema e formulatelo in modo semplice e comprensibile; identificare quattro domande che lo articolano e ne consentono l’approfondimento. Precisare la domanda attraverso un rapido confronto con i partecipati, anche solo per assicurarsi che sia compreso e condiviso la sollecitazione posta attraverso la domanda.
Al centro del foglio di carta da pacchi ponete la domanda (scritta in stampatello leggibile su un A5). Ai quattro angoli del foglio di carta da pacchi collegate le quattro domande che articolano la domanda centrale.
In questo primo esempio la tecnica Guizzo viene impiegata nell’ambito di momenti di presentazione pubblica del progetto di contrasto alla povertà educativa #Fuoricentro – Periferie al centro finanziato dalla Fondazione con i bambini e promosso dalla Provincia Autonoma di Trento, dal CSV Trento e della Fondazione Trentina del Volontariato, con l’obiettivo di contrastare la povertà educativa in tre valli trentine e sollecitare la partecipazione della comunità locale ad appropriarsi dei processi educativi. La domanda proposta agli interlocutori locali convenuti era la seguente:
La tecnica Guizzo è servita per proporre un momento di interazione sul tema, favorire l’interazione e lo scambio di idee fra i diversi attori locali presenti, e per produrre materiali utili ad alimentare l’ingaggio di attori locali nella realizzazione del progetto.
In questo caso la tecnica Guizzo è stata utilizzata nell’ambito di un percorso di progettazione partecipata di sviluppo territoriale (ambientale culturale e turistico). Nel corso dell’incontro conclusivo che ha rimescolato i partecipanti a incontri diversi di progettazione partecipata e li ha fatti incontrare in un momento di sintesi e di condivisione del lavoro svolto. La tecnica ha consentito di vivacizzare e coinvolgere anche partecipanti che non avevano preso parte all’intero percorso in un momento di arricchimento progettuale della proposta costruita nelle fasi precedenti. Il tema centrale era il seguente:
Le domande miravano ad aprire ad apporti e a suggellare il percorso di progettazione partecipata attivata.
Due gruppi sono stati ingaggiati con la tecnica Guizzo per ricercare gli elementi che caratterizzano la governance di interventi multi attore concertati per la cura, la tutela e la valorizzazione del territorio, nell’ambito della comunità di pratica del bando Capitale Naturale promosso da Fondazione Cariplo. La domanda posta alle persone che rappresentano i partenariati coinvolti è stata:
Le domande, come si vede, sono essenziali (al limite della genericità), ma trovano senso nell’ambito della giornata di confronto e approfondimento, dove Guizzo è stata la tecnica adoperata per fare sintesi di una serie di contributi e della discussione che ne era seguita.
Ad esempio se si decide di far lavorare un gruppo di ragazzi e ragazze delle scuole medie sulla rilevanza della cura e la valorizzazione del capitale naturale e dei servizi ecosistemici nel territorio nel quale vivono si può preparare la questione centrale formulandola (semplificandola) nel modo seguente:
Naturalmente l’utilizzo di Guizzo viene proposto dopo una introduzione al tema e dopo aver presentato delle spiegazioni e aver visto alcuni filmati. Guizzo viene utilizzata per animare il gruppo, per aiutare a riconsiderare i contenuti proposti, per sollecitare la riflessione critica.
Produzione di idee e confronto, coinvolgimento e animazione promosse con ritmo e vivacità sono le caratteristiche di questa tecnica che ha bisogno di essere provata e di una regia concordata qualora venga proposta in co-conduzione.
Tempi | Per realizzare una sessione servendosi della tecnica Guizzo serve circa un’ora e mezza. |
Partecipanti | In ragione del numero delle persone partecipanti è necessario valutare se costituire un solo gruppo (fino a 20 persone) o due – tre gruppi a cui proporre di lavorare in sessioni parallele. |
Spazi | Due gruppi possono lavorare in uno stesso spazio a condizione di potersi collocare ad una certa distanza per non disturbarsi. Poi è necessario poter utilizzare la parte come supporto sul quale collocare il grande foglio di carta da pacchi. |
Conduzione | Fino a due gruppi la conduzione può essere assicurata da una sola persona che guida le attività. In genere è più agevole che ciascun gruppo di confronto sia condotto da una persona. Gli elementi essenziali per assicurare la conduzione sono facilmente condivisibili. |
Materiali | I materiali necessari sono di facile reperibilità: fogli di carta da pacchi come supporto, fogli A4 colorati, nastro adesivo di carta (3 cm di larghezza), pennarelli a punta grossa o fine non tossici di colore nero, blu e rosso. |
Illustrazione della tecnica | Il compito richiesto al gruppo (o ai gruppi che si decide di formare) è di riflettere, confrontarsi e provare formulare alcune risposte/ipotesi/proposte alle quattro domande che articolano il tema (o domanda) principale, che viene presentata e spiegata.In genere ci si serve del foglio di carta da pacchi sul quale al centro è stato posto un foglio che esplicita il tema/domanda principale e ai quattro angoli le sotto-domande sulle quali lavorare. |
Formazione dei gruppi | Se si decide di ripartire i partecipanti in due gruppi vale la pena sollecitare la distribuzione delle persone che già si conoscono per favorire la collaborazione fra persone che si incontrano per l’occasione. |
Costituzione di quattro sottogruppi | Il gruppo di lavoro si suddivide in quattro sotto gruppi, e a ciascuno di questi vengono affidati 5 o 6 fogli A5 di un colore corrispondente a quello della domanda/questione poste in uno dei quattro angoli del quadrante e sulla quale il sottogruppo è ingaggiato nel confrontarsi, ragionare e formulare ipotesi scritte. |
Il lavoro in quattro sottogruppi | I 5-6 fogli dei sottogruppi man mano vengono appesi sul cartellone di carta da pacchi che si colora e si arricchisce di idee. |
La prima restituzione | Completata il lavoro dei sottogruppi, a turno un/a rappresentante prende parola e illustra i contributi prodotti alle altre persone. |
La richiesta di aggiungere idee | Chi conduce affida poi a tutti i sottogruppi un foglio per ciascuno dei quadranti sviluppati dagli altri tre sottogruppi con la richiesta di confrontarsi e valutare se vi sono idee, spunti, suggerimenti, suggestioni che possono arricchire i contributi prodotti e che vale la pena aggiungere sul cartellone. In questo modo i quattro quadranti si arricchiscono e si completano di idee. |
L’illustrazione delle aggiunte | Di nuovo chi conduce invita ad una rapida illustrazione delle idee aggiunte con il secondo giro e di nuovo si apre il confronto e lo scambio di idee fra i/le partecipanti. |
L’eventuale presentazione comparata | Se era stata fatta la scelta di suddividersi in due gruppi, allora, completata la ricerca di idee per rispondere alle sollecitazioni, è il momento di riunire i due gruppi per illustrare il lavoro prodotto e per confrontarsi in plenaria. |
L’eventuale costruzione di un quadro di insieme | A volta, se il tempo e lo spazio lo consentono, è utile spostare i fogli da un cartellone all’altro e creare un unico prodotto visuale, che scaturisce dalla fusione dei lavori prodotti dai due (o più gruppi). L’effetto è quello di aggregare le idee e produrre un unico quadro colorato (anche usando direttamente la parete come supporto per riprodurre al centro la domanda-guida e creare i quattro quadranti di sviluppo e approfondimento). |
Guizzo deve molto a OPERA (tecnica scrittura collettiva messa a punto da Innotiimi) di cui per certi aspetti è una variante, forse leggermente più strutturata, certamente più rapida da realizzare. La abbiamo presentata nella sua completezza, e come spesso accade le istruzioni operative sono un genere di scrittura ostico da redigere e da leggere. Guizzo è una tecnica leggera perché adattabile: parte della leggerezza della tecnica dipende dalla possibilità di utilizzarla con dotazioni di cancelleria minimali, parte dalla perizia nella conduzione, parte dalla sua adattabilità alla numerosità dei partecipanti, parte dalle semplificazioni che introduce: immagina che le idee e le conoscenze si possano sviluppare per aggiunte. A volte è così altre volte l’effetto è un accumulo di idee, ridondante, sconnesso, da riprendere, ponderare e sistemare successivamente, con un lavoro elaborativo che esula dal perimetro di Guizzo e ci porta nel dominio di altre pratiche di riflessione e scrittura collettiva.
Cau M., Maino G. (2017), Progettare in partnership. Idee e strumenti per collaborazioni cross-sector, Maggioli.
Cau M., Petrella V. (2019), Co-progettare beni comuni scolastici con i bambini: approccio, metodi, strumenti, in Percorsi con i bambini, 24 luglio 2019
Maino G. (2016), Come usare OPERA per #partecipare, in Mainograz, 8 dicembre 2016.
Mantere V. (2000), OPERA a guide for more efficient meetings, Innotiimi-ICG.
Recent Comments