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Pensieri, esplorazioni, ipotesi. Un confine incerto tra personale e professionale.

Spazio alle donne: abbiamo sbagliato titolo?

disegno abbandonato prima della pioggia

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Ho ripreso in mano gli appunti della prima giornata del Laboratorio di formazione e ricerca “Spazio alle donne”, organizzato dalla Provincia di Milano con la collaborazione di Pares.
Provo a ricapitolare gli spunti emersi martedì 09 aprile 2013.

“Spazio alle donne”: abbiamo sbagliato titolo?

Al laboratorio, condotto da due donne e da un uomo, si sono iscritte 23 donne. Il lancio iniziale del laboratorio risale a dicembre 2012. In un primo tempo si erano preiscritte una ventina di donne, la metà delle quali ha poi lasciato perché le organizzazioni di provenienza non hanno confermato il via libera a partecipare al percorso. Ciò ha comportato un più recente rilancio.
Le informazioni che abbiamo raccolto non ci consentono letture inoppugnabili (forse sono solo proiezioni).
Tuttavia, sommando l’assenza di uomini e un certo numero di ritiri, la domanda che ci siamo posti è se il titolo non sia risuonato come minaccioso (nella testa di qualcuno).
In ogni caso il laboratorio è partito: ricco di attese, di spunti, di contributi e di idee.

Cosa ci spinge a ragionare di opportunità di genere?

Cosa ci spinge a ragionare di opportunità di genere?
Scorro gli appunti… Quali sono le aspettative delle persone presenti?

  • Affrontare la questione delle relazioni con donne che ricoprono ruoli di potere. Le esperienze sono varie e contrastanti: come gestiscono il potere le donne? C’è un modo di esercitare i ruoli di autorità e di confliggere al femminile? Le donne aiutano le donne? Quali sono i poteri di cui si dispone? C’è modo di usarli responsabilmente?
  • Trattare di conciliazione, di work-life balance, di avvicendamenti al femminile, considerando esperienze diverse. Ci sono strumenti organizzativi e gestionali che favoriscono l’integrazione di dimensioni esistenziali importanti? Si possono costruire contesti lavorativi costruttivi, cooperativi, conflittuali ma non distruttivi?
  • Ragionare di welfare aziendale, avendo in mente la propria organizzazioni e più in generale dei cambiamenti nella società. Sono possibili (e sostenibili) cambiamenti che producano benessere?
  • Confrontarsi sui luoghi comuni, sugli stereotipi e sulle retoriche di genere, restituendo complessità e profondità alle questioni di genere.
  • Sviluppare conoscenze nuove e utilizzabili – o almeno riportabili – nelle proprie esperienze professionali o nelle organizzazioni in cui si lavora. Si possono esplorare idee nuove…

Interessi professionali e di ricerca (scambiare conoscenze e produrre di nuove, un laboratorio di ricerca e formazione), interessi personali (alla ricerca di uno spazio di riflessione sulle proprie esperienze), interessi organizzativi (alla ricerca di idee e prassi da riportare nei propri luoghi di lavoro), desideri di cambiamento rispetto a condizioni non sempre rispondenti, non sempre orientate a moltiplicare le opportunità per le donne [e credo per tutt*].

Riassumo riprendendo da un intervento:

Mi ha colpito il titolo: “Spazio alle donne”.
L’aspettativa è quella di affrontare temi in cui le donne possano essere protagoniste, interpreti e dare un forte contributo.
Si può fare spazio alle idee?

Spunti

Nel pomeriggio abbiamo guardato alcuni spezzoni dell’intervento di Rita Brembilla del Coordinamento Donne CISL al convegno su Avvicendamenti intermedi e apicali nelle organizzazioni (Spazio Oberdan, 11 marzo 2013). Dalla discussione che è seguita hanno preso forma alcune indicazioni di lavoro, o forse dimensioni che spesso vengono indicate come esclusive. La questione era: “Come agire?”

  • Sostenere le facilitazioni normative a favore di maggiori opportunità di genere, privilegiando quelle che consentono pluralità di scelte (ma anche considerandone gli effetti).
  • Promuovere politiche che incentivino conciliazione, provando a sperimentare soluzioni creative.
  • Considerare la pressione dei processi culturali, i modelli di femminile e maschile che vengono diffusi nelle prassi, modelli che possono ostacolare opportunità e parità, e modelli che possono scuotere gli immaginari dominanti, e ancora modelli che possono rinforzare cambiamenti in corso.
  • Riconoscere la varietà di scelte personali possibili, ricercando soluzioni che amplino la possibilità di scegliere percorsi di vita: dovrebbero poter coesistere molteplici percorsi, piuttosto che immaginare poche traiettorie.

Mi rendo conto che questi appunti non rendono la densità dei punti di vista e l’intensità del dibattito.
Densità e intensità non facili da restituire (integrazioni e commenti welcome).

Per seguire i materiali e le riflessioni che scaturiscono dal Laboratorio di formazione e ricerca “Spazio alle donne” fate un salto su Conciliazione plurale.

One comment on “Spazio alle donne: abbiamo sbagliato titolo?

  1. Mainograz
    17 April 2013

    L’ha ribloggato su Conciliazione pluralee ha commentato:

    Rilanciamo una sintesi della prima giornata del laboratorio di formazione-ricerca “Spazio alle donne” promosso dalla Provincia di Milano e condotto da Graziano Maino, Anna Omodei e Laura Papetti di Pares.

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