Tre buone ragioni per passare a un sito/portfolio/blog integrato #WSL
Tre osservazioni preliminari.
Siti, blog, comunicazione web, connettività e smartphone: cosa osservo?
- Soluzioni tecnologiche (diffusione dei dispositivi e facilità di accesso), estetica (temi e design), funzionalità (plug-in e features) evolvono rapidamente, al punto che il susseguirsi di innovazioni quasi rende impercettibili le novità e le discontinuità.
- Novità e uso co-evolvono: non solo non allontanano ma influenzano l’uso, trasformano le fruizioni, modificano gusti e percezione, moltiplicano le possibilità di fruizione e consolidano l’interdipendenza fra dimensioni tecnologiche e sociali.
- Non c’è e non ci sarà una configurazione migliore in assoluto, funzionale per tutte le esigenze. Per una organizzazione non c’è la scelta che surclassa le altre e che una volta intrapresa sarà definitiva. Per due ragioni: le esigenze sono molteplici e nel tempo mutano.
E dunque le tre osservazioni in sintesi sono: tutto cambia più rapidamente di quanto non si percepisca; le novità plasmano comportamenti e abitudini; non ci sono assolute soluzioni ottimali ma soluzioni temporaneamente valide per determinate esigenze organizzative/comunicative.

Tre buoni ragioni per integrare un sito/portfolio/blog
Vorrei segnalare un intreccio di funzionalità interessante, ormai presente anche nei template gratuiti, e cioè la disponibilità integrata di pagine (spazi statici), portfolio (spazi dinamici), e blog (spazi diacronici).
Nella mia rappresentazione queste tre funzionalità, fra le quali si può transitare con facilità consentono a una organizzazione di mettere a disposizione a tre aggregati di contenuti capitali:
- Chi siamo. Si tratta dello spazio-sito, se si vuole, della parte istituzionale dello spazio web organizzativo, lo spazio nel quale presentare l’organizzazione, gli organi, la storia, e altre informazioni che contribuiscono ad affermare l’identità strutturante.
- Cosa facciamo. Le organizzazioni hanno poi l’esigenza di presentare, far conoscere e portare all’attenzione dei visitatori le attività, i servizi che offrono (direttamente o per conto di enti pubblici – se ragioniamo di cooperative sociali), i progetti sui quali stanno lavorando, gli interventi in corso di realizzazione. E le funzionalità portfolio consento di evidenziare cataloghi ricombinabili, esplorabili, selezionalibili e riconfigurabili. Possiamo immaginare questo spazio come il luogo dell’identità dinamica dell’organizzazione.
- Cosa pensiamo. Ritroviamo qui lo spazio blog, il luogo dove raccogliere le esperienze, documentarle, discuterle, approfondirle, sottoporle a vaglio critico grazie all’apporto delle comunità professionali e dei network di impresa con i quali si è in relazione o verso i quali ci si protende per aprire canali di scambio e confronto. Ci troviamo nel luogo dell’identità elaborativa, nella dimensione della conversazione, della promozione di apprendimenti (knowledge management).
Accanto alle tre esigenze comunicaztive che motivano l’attivazione di uno spazio web gestito in forma di sito/portfolio/blog.
- Cosa c’è di nuovo. Le organizzazioni sono lo spazio delle novità, le sanno riconoscere, proporre, raccontare, condividere. Una funzionalità utile (essenziale?) è quella che consente di catturare l’attenzione e dirigerla verso le dimensioni vitali, verso i microcambiamenti che si voglio socializzare, verso l’identità evolutiva.
- Cosa vi proponiamo. Si tratta dello spazio eventi, di una funzionalità (gestibile con Eventbrite, con plug-in o widget) che serve a far conoscere e ad invitare, i traguardi che si raggiungono e si vogliono comunicare, facendone momenti sociali di condivisione. Possiamo immaginare questo come la porta verso uno spazio di identità comunitaria che valorizza le dimensioni di costruzione di interazioni non effimere con i propri interlocutori.
Tre diverse livelli di dinamicità (corredati da due ulteriori spazi-azione) che con intensità diversa consentono alle organizzazioni di presentarsi, di facilitare il contatto con i servizi, i progetti e gli interventi che l’organizzazione sviluppa, di mettere in circolo (all’interno e all’esterno) riflessioni, apprendimenti, elaborazioni e pensieri organizzativi, di far conoscere e promuovere le attività dell’organizzazione e di altri soggetti ritenuti interessanti, di proporre e invitare ad eventi realizzati in proprio o con altri.
Segnali
Se le tecnologie digitali 2.0 hanno/stanno determinando un cambiamento di paradigma tecnologico/sociale/economico, non sorprende allora che – a contatto con ampiezze d’uso impensabili – vengano manifestati disorientamenti, resistenze ma anche entusiasmi. Le novità radicali (e gli effetti che producono) confondo, disturbano e… eccitano.
Ma sono proprio gli atteggiamenti che si manifestano a contatto con le innovazioni tecnologiche digitali che ci consentono di rilevare le discontinuità e la profondità degli sconvolgimenti. Le organizzazioni (chi ne ha la responsabilità di governo, di gestione e coordinamento, operativa) come possono affrontare la complessità, sviluppando punti di vista meno soggettivi (e più informati), conoscenze per districarsi nei rivolgimenti della comunicazione 2.0, competenze per fare con autonomia e per valorizzare il saper fare diffuso e disponibile ad ingaggiarsi?
Per farsi un’idea di temi che integrano funzionalità diverse e rispondono a differenti esigenze organizzative…

Per farsi un’idea…
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