Un paio di settimane fa sono stato al (non)convegno Pane, web e salame 2011.
A tema l’informatizzazione della società: gli effetti delle innovazioni tecnologiche web2.0 e dintorni
Mi ero appuntato alcuni pensieri, collegando gli interventi che ho ascoltato alle mie esperienze di lavoro.
;-)
Mainograz è il blog professionale di Graziano Maino, consulente di organizzazioni e network, professionista indipendente (legge 4/2013).
Scopo di questo blog è esprimere il mio punto di vista su questioni che reputo interessanti e discuterne con chi ha piacere di farlo.
Non raccolgo informazioni di profilazione sulle persone che visitano il blog Mainograz.
Tutte le statistiche sulla fruizione del blog Mainograz (ad esempio sulle pagine visitate e sugli argomenti ricercati) mi vengono fornite in forma anonima e aggregata da Wordpress.com.
Anche i commenti possono essere espressi senza dichiarare la propria identità. Mi riservo solo di verificare il contenuto del primo commento, che se accolto, consente poi di commentare liberamente.
I commenti m’intimidiscono….
Penso agli spazi nelle mail per non perdersi e per non perdere le informazioni.
Lancio a Eleonora l’invito per partecipare all’incontro di Appunti di Lavoro (a casa di Matteo).
Un saluto
Anna
Ciao Eleonora e Matteo,
una battuta al volo.
Eleonora segnala la separazione in paragrafi dei concetti che immette nelle mail.
Mi ritrovo.
Lo faccio anch’io.
Questa mattina, sbrigando la corrispondenza (si sarebbe detto nell’novecento) ho però notato che non si tratta solo di rendere più leggibile la mail.
Anche.
Ma gli spazi sono pause relazionali.
I concetti non solo vengono accorpati e distinti per essere sottolineati.
Uno spazio tra un’idea e l’altra è anche una pausa.
Forse è un modo per dare a chi legge il tempo di pensarci, di formulare dentro di sé una reazione.
Chissà.
Tornerò su pane, salame, dolci e ricette (anche se di cibo e cucina mi intendo poco;-)
Buona giornata
Graziano
;-)
Più che pane e salame, il web 2.0 mi sembra la ricetta di un dolce.
Io sono ancora meno nativo digitale di Eleonora. Ho cominciato ad usare un computer per scrivere la tesi e quando nel 92 facendo l’Erasmus mi sono innamorato della mia attuale compagna, per anni vivendo a distanza ci siamo scritti lettere e fatto telefonate dalle cabine telefoniche.
Se il web 2.0 fosse pane e salame sarebbe molto più semplice. CI sarebbe da scegliere il salame che si preferisce, aprire un panino in due o farlo a fette e farcirlo con la quantità desiderata di insaccato.
Invece per quel che mi sembra, quando uso wordpress (appuntidilavoro.wordpress.com) o facebook o linkedin è come se mi trovassi di fronte ad una ricetta di un dolce. E pure di un dolce complicato. A differenza della cucina, la pasticceria richiede il rispetto di regole, tempi, quantità, modalità di cottura ben precisi. Altrimenti il dolce non viene.
Se fosse pane e salame poi ci sarebbe più tolleranza. Magari anche un bel bicchiere di rosso.
Invece dopo che è comparso un link ad un video porno sulla mia pagina di facebook, mi sono trovato immediatamente una mail di una persona che stimo molto, che è stato anche mio formatore in passato, che mi ha immediatamente tolto l’amicizia, senza neanche chiedermi e chiedersi come mai ci fosse quel link.
Ho avuto per un attimo il pensiero di togliermi da facebook.
Poi mi sono detto che anche queste modalità violente fanno parte della rete.
E penso che chissà ci sarà qualche altro modo o occasione di reincontrarsi per spiegare l’accaduto.
Magari fosse pane e salame!
interessante un seminario sulle mail.
Una mail è un fatto pubblico o privato? Dipende dai contesti?
La mail è un territorio ambivalente. Apparentemente meno pubblico di un blog, infatti molta gente scrive volentieri la propria opinione via mail, ma si imbarazza se deve farlo su un blog, più simile al “parlare in pubblico”.
Eppure la mail è infingarda, perché solo apparentemente riservata. Basta un “inoltra”, ed è fatta: ciò che avevi pensato per uno va, in bene e in male, in mano ad altri.
Scrivere una lettera non è come scrivere una mail… non del tutto. Una lettera puoi lasciarla decantare, chiede tempo. Con la mail basta un clic, e via, non si torna indietro. Questo può essere deleterio.
Che dire delle mail troppo lunghe? Un incubo. Ti trovi a leggerle un rigo si e quatto no.
Queste le regole che mi sono data nel tempo:
– non superare le 2000 battute
– vai spesso a capo e separa i concetti per paragrafi
– se senti che la cosa ti emoziona scrivi e salva in bozze, poi riprendila il giorno dopo: metà della roba che hai scritto è da tagliare
– rileggiti: sono inutili la maggior parte dei pronomi, degli avverbi, e dei punti esclamativi che hai usato nella prima stesura
– verba volant, scripta manent
– non scrivere mai nulla che non potresti sostenere a voce guardando la persona negli occhi
ciao
Eleonora
ps: da piccola giocavo con il commodore e con i videogiochi: sono nativa digitale?