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Un conto è vedere i singoli come individui, soggetti, persone, attori, autori.
Un conto è pensarli in relazione.
Un conto è considerarli componenti di gruppi.
Un conto è pensare che i gruppi interagiscono fra loro.
Un conto è considerare l’organizzazione in cui si è inseriti (o le diverse organizzazioni di cui si fa parte).
Un conto è pensare che più organizzazioni interagiscono, collaborano, confliggono…
Un conto è dimenticarsi del contesto, un conto è pensare alla complessità dei contesti.
Un conto è semplificare, un conto è complessificare per capire di più.
Ah… un conto le ricerche americane del decennio passato e i quadri teorici (essenziali per orientarsi), un conto la complessità della realtà, per come evolve, si fa intricata, e sfidante.
Un conto l’incanto, un conto l’asprezza.
Sheldon B. Kopp, Se incontri il Buddha per la strada uccidilo. Il pellegrinaggio del paziente nella psicoterapia, Astrolabio, 1978.
Karl E. Weick, “Emergent change as Universal in Organizations”, in Making Sense of the Organizzations – Volume 2 – The Impermanent Organization, Wiley, 2009, pp. 372-398.
Mainograz è il blog professionale di Graziano Maino, consulente di organizzazioni e network, professionista indipendente (legge 4/2013).
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Presto qualche altro pensiero :-)